Gela. Sono giorni complicati, per usare un termine eufemistico, quelli che sta attraversando il Gela. Più nuvole che raggi di sole in casa biancazzurra. Solo una società forte e determinata potrà uscir fuori da questo stato di impasse che nessuno ha creato.
Iniziamo dal caso Leonzio-Gela. Il rischio del 3-0 a tavolino è alto. Martedì si avrà l’ufficializzazione dell’esito del ricorso avanzato dalla società bianconera. Proviamo a fare chiarezza. La Leonzio sostiene che il Gela abbia schierato Bellomo che non avrebbe mai scontato un turno di squalifica residua dell’anno scorso, quando era al Mazzarrone. L’8 aprile scattò la decima ammonizione e la conseguente squalifica che avrebbe dovuto scontare l’ultima di campionato, ovvero il 15 aprile. E qui sta l’inghippo. Pare che Bellomo fosse in distinta anche l’ultima di campionato, pur non giocando.
Nessuno però avanzò reclamo. Quest’anno debutto in casa con il Paternò e Bellomo titolare ed anche ammonito. Nulla. Titolare con il Mazzarrone ed infine a Lentini, che però sostiene che non abbia mai scontato la squalifica. In caso di sconfitta oltre alla rabbia per il punto perso la brutta figura sarebbe enorme, poiché trattasi di recidiva dopo il caso Tuvè in Coppa Italia.
La squadra cerca di stare unita malgrado dicembre sia il mese del mercato di riparazione. Oltre ad Abate anche Di Bartolo avrebbe lasciato il Gela (direzione Castelbuono). Altri ne seguiranno. Un compito non facile per capitan Gambuzza, richiesto sia in Eccellenza che in Promozione (Paternò e Vittoria in primis).
“Non abbandono la nave in difficoltà – ci tiene a precisare – sono troppo amico di Alessandro (Bonaffini), che mi ha voluto qua, per lasciarlo a metà campionato. Io a Gela sto bene, sono affezionato alla città, i tifosi, alla società. Può succedere che ci siano problemi. L’importante è essere chiari con tutti. Qualche compagno andrà via ma se l’impianto tecnico base rimane possiamo toglierci ancora tante soddisfazioni”.
E’ vero che hai ricevuto diverse offerte?
“Si, più di una – ammette – e onestamente con proposte economiche allettanti ma se sposo un progetto mi piace portarlo a termine. Se poi la società mi dirà che ci sono altri obiettivi inizierò a riflettere ma in questo momento vorrei che l’ambiente si compattasse tutto. Anzi dovremo prendere carica da questo momento particolare”.
Domenica c’è il Santa Croce, orfana del tecnico Angelo Galfano e di tanti calciatori che sono andati via. Sembra che la società abbia intenzione di incontrare i tifosi e la stampa dopo la gara con i ragusani. Serve chiarezza, anche se i fatti sembrano abbastanza chiari.