Gela. Manutenzioni bloccate, servizi fermi al palo, aumento della migrazione sanitaria, spreco di soldi pubblici. E’ un quadro desolante quello che caratterizza la sanità pubblica locale, emerso in Aula consiliare questa mattina durante un confronto tra i vertici dell’Asp di Caltanissetta, le associazioni di volontariato e i componenti della commissione Sanità del Comune, presieduta dalla grillina Virginia Farruggia.
Quest’ultima ha ipotizzato, senza per questo raggiungere un accordo, l’istituzione di una rete tra associazioni, Asp e politica “per contribuire alla crescita della sanità”. La proposta è stata subito smorzata da Carmelo Iacono, direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, che ha messo le mani avanti facendo riferimento all’esperienza tutt’altro che positiva ma già avviata nel capoluogo nisseno.
Il manager Asp si è lasciato andare in una lunga sequenza di problemi amministrativi che caratterizzano la sanità pubblica.
“Le manutenzioni in ospedale sono bloccate da otto mesi, mentre in Nefrologia e Dialisi si operava in condizioni di non sicurezza per gli ammalati – sottolinea Carmelo Iacono – Abbiamo speso 185 mila euro per l’acquisto di una tac di ultima generazione mentre prima per la sola sostituzione del tubo-radiologico della vecchia tac in dotazione alla Radiologia pagavamo 160 mila euro. Il progetto di realizzazione dell’Utin (Unità di terapia intensiva naonatale) è pronto da oltre un anno e mezzo ma non è stato possibile mandarlo in gara. Stiamo aspettando una risposta da un consorzio di Comuni, in rispetto alla nuova normativa che impone l’affidamento ad una stazione appaltante unica. Si era proposto anche l’assessore Francesco Salinitro – spiega Iacono – ma il componente della giunta Messinese ha liquidato la questione proponendoci un coinvolgimento dell’ente provinciale di Caltanissetta. Di fatto il progetto dell’Utin non è ancora stato appaltato”.
In Aula consiliare gli interventi dei rappresentanti delle associazioni di volontariato, che operano nel comparto sanitario, hanno permesso solo di ampliare la già lunga lista di disagi.
“Tra le corsie dell’ospedale non si percepisce alcuna eccellenza – ha tuonato Giacomo Giurato, presidente dell’Admo (Associazione donatori midollo osseo) – Parlo anche da paziente. Siamo costretti a recarci altrove”. “I malati oncologici vengono dirottati in Medicina”, aggiunge un esponente della Farc, “la Breast unit esiste solo sulla carta – incalza Grazia Lo Bello (Ados) – e nonostante i 201 interventi di senologia effettuati lo scorso anno il dottore Giuseppe Di Martino è costretto a lavorare da solo”. Il consigliere Maria Pingo (Megafono) ha parlato di lunghe attese per visite di Spirometria globale, Dermatologia, Ecocardio e l’assenza della riabilitazione. Salvatore Di Caro, presidente della Late “Maurizio Nicosia” ha parlato della carenza di medici in Talassemia e al Centro trasfusionale.
“Non sono soddisfatto della tempestività con cui riusciamo a dare risposte – ammette Carmelo Iacono – Purtroppo questi sono i tempi della pubblica amministrazione. Però, noi, in due anni di gestione, abbiamo programmato ogni cosa. E’ prevista da sei mesi la realizzazione di una bussola di separazione del Cup dalla hall dell’ospedale e la messa in sicurezza del reparto di Malattie infettive, dove si lavorava in locali non idonei”.
In Aula, Tony Ciaramella in rappresentanza della “Croce Azzurra” ha chiesto il riconoscimento dei gettoni di presenza per i volontari che hanno operato tra le corsie del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” sulla scia “di quanto fatto al Sant’Elia di Caltanissetta – evidenza il medico del distretto sanitario – dove ai volontari hanno riconosciuto 20 mila euro”.
“Spero che il management dell’Asp usi i nostri poteri per accorciare i tempi e dare risposte ai cittadini – ha concluso Giuseppe Ventura, capogruppo di “Adesso Gela” – Chiediamo a Iacono di lavorare in sinergia”.