Gela. Rimane in carcere il ventenne Kevin Canotto. Il collegio penale del tribunale, davanti al quale è a processo con l’accusa di tentato omicidio e ancora per lesioni, per il possesso di un’arma, per stalking e per il ferimento di due cani, non ha accolto l’istanza avanzata dalla difesa. Si chiedeva la sostituzione della misura con una meno afflittiva. Per il difensore, infatti, sarebbero venuti meno i presupposti. La scorsa settimana, il giovane, ha parlato nel corso del dibattimento. Aveva già ammesso di aver fatto fuoco in direzione dell’abitazione dei familiari dell’ex fidanzata, in contrada Zai. Per la procura, rischiò di colpire un’altra giovane e avrebbe agito con l’intenzione di uccidere. Canotto ha invece ribadito di essere dispiaciuto per quanto accaduto e ha confermato che era sua intenzione “spaventare” i familiari dell’ex ma non uccidere. Sulla base di quanto riferito nel corso dell’esame, la difesa (rappresentata dall’avvocato Davide Limoncello) ha avanzato l’istanza. Secondo i giudici, non ci sono allo stato le condizioni per revocare la detenzione in carcere. La procura si era già opposta ad una precedente iniziativa dello stesso tipo, facendo leva inoltre sulla possibilità che il giovane abbia ancora la disponibilità di armi.
Il dibattimento a suo carico si avvia alla fase conclusiva e nel corso della prossima udienza verranno formalizzate le conclusioni, con le richieste dei pm. L’ex fidanzata, che decise di rompere il rapporto sentimentale, e i familiari sono parti civili, con il legale Giuseppe Cascino. Sono parti civili inoltre i legali Roberta Pagano, Giovanna Li Causi e Giusy Cauchi, nell’interesse del Partito animalista italiano e dell’Associazione nazionale per la tutela degli animali.