Gela. Un lungo confronto che, adesso, sembra non produrre alcun risultato. La procedura di riperimetrazione dei siti locali Sin, da sottoporre a bonifica, è ferma.
I nuovi perimetri del Sin. “Credo che a breve provvederò a scrivere sia alla Regione sia al Ministero – spiega Emilio Giudice della Riserva orientata Biviere – vogliamo capire se la procedura sia ancora in atto. Purtroppo, già durante il confronto al Ministero e alla Regione, emersero tante discrepanze. Molte nostre indicazioni non sono state seguite. E’ arrivata l’autorizzazione ad ampliare il perimetro Sin ai pozzi e alle pipeline di Eni ma solo per il territorio di Gela. Non capisco perché siano stati tagliati i territori dei comuni limitrofi. L’amministrazione comunale, invece, non ha dato alcuna risposta sulla possibilità di sondare lo stato dell’ex sito industriale sul lungomare Federico II di Svevia, che è stato escluso dalla riperimetrazione”. Quindi, al momento, tutto fermo. “Anche l’amministrazione comunale ha interesse ad avere il via libera alla riperimetrazione – dice il vicesindaco Simone Siciliano – la nuova cartografia è stata pubblicata. L’ex sito industriale Eni sul lungomare Federico II di Svevia? Abbiamo inserito il monitoraggio nel piano di caratterizzazione dell’area del porto rifugio. Crediamo, però, che in quell’area, dove oggi sorgono attività commerciali e club privati, non ci siano problemi di eventuali contaminazioni”.
L’incontro romano con il gruppo di coordinamento e controllo. Lo stesso vicesindaco, nelle scorse ore, ha incontrato i componenti del gruppo di coordinamento e controllo che raggruppa i funzionari dei diversi ministeri, interessati alla vicenda dell’accordo di programma redatto dall’amministrazione comunale per delineare gli investimenti alternativi a quelli di Eni. “E’ un incontro necessario – conclude Siciliano – per chiudere la procedura dell’accordo di programma. Ci sono i funzionari della Regione, oltre ai rappresentanti dei ministeri interessati”.