Gela. Un’azione generalizzata e istituzionale che possa porre degli argini contro la violenza di genere e a tutela delle donne. Le notizie degli ultimi giorni ricalcano un tragico contesto di soppruso e forza bruta, sempre più fuori controllo. L’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano rilancia la questione anche a livello locale e sprona a chiudere l’iter per il centro a tutela delle donne vittime di violenze da realizzare nell’immobile acquisito dal Comune in via Madonna del Rosario. Il progetto è esecutivo, coperto con fondi di “Agenda urbana”. “L’ultima tragedia che ha visto uccidere per mano del proprio fidanzato una giovane donna di 22 anni, Giulia Cecchettin, oltre a farci giustamente inorridire, dovrebbe anche farci riflettere come comunità, non solo dal punto di vista sociale ma anche dal punto di vista politico. Non si nega chiaramente, ma anzi si rivendica il ruolo centrale che una legge ad hoc sul femminicidio avrebbe e il ruolo certamente determinante della normativa in generale tesa a punire severamente ogni forma di violenza contro le donne – dice Di Stefano – ma non si nega nemmeno il ruolo centrale che la comunità politica ha o dovrebbe avere nel salvare quelle donne e purtroppo sono tante. Spesso non scappano dai loro carnefici perché non hanno un posto nel quale andare. Dare loro un posto nel quale trovare riparo e alloggio è compito della comunità politica. Non parlo di cose irrealizzabili o di cose che presuppongono iter impossibili da seguire. Il Comune, a mezzo del programma “Agenda Urbana” ha avuto, già nel 2021, un finanziamento di circa 2 milioni di euro da destinare proprio ad un centro antiviolenza che però non ha ancora visto la luce e non ha potuto accogliere nemmeno una donna. Il progetto è già esecutivo, si tratta solo di mandarlo in gara”.
Di Stefano, allora assessore allo sviluppo economico che coordinava il programma “Agenda Urbana” insieme al gruppo di esperti esterni e interni, sostenne l’intera procedura anche per il centro da destinare alle donne vittime di violenza. Il gruppo di “Una Buona Idea” presentò un’iniziativa istituzionale per intitolare la struttura al fondatore di Emergency Gino Strada. “Mai come adesso è importante esserci concretamente e quindi mandare in gara proprio quel progetto già esecutivo. Un momento così credo debba far riflettere chiunque, dalla politica ai tecnici, proprio per portare a compimento quel progetto. Possiamo e dobbiamo indignarci ogni volta che una donna è vittima di violenza, qualunque forma abbia questa violenza ma dobbiamo anche, noi per primi, creare le condizioni per dare sostegno e alloggio a quelle donne che chiedono aiuto. Nel caso di specie – aggiunge Di Stefano – dare quel sostegno è reso ancora più facile dal fatto che il progetto è pronto per essere mandato in gara ma deve essere tirato fuori dai cassetti. Tra qualche giorno si celebrerà la giornata contro la violenza sulle donne, saremo giustamente tutti pronti a dirci contrari ad ogni forma di violenza, rilasceremo interviste, scriveremo post, diremo, e faremo bene, che qualsiasi forma di violenza è da ritenersi inaccettabile, poi il 25 novembre passerà e di fatto non avremo concretamente aiutato nemmeno una di quelle donne. Ben venga ogni forma di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne ma ben venga anche mandare in gara quel progetto che vuole proprio accogliere le donne”. Il progetto di via Madonna del Rosario è tra quelli di “Agenda Urbana” rimasti in sospeso, praticamente alle porte delle gare d’appalto.