Gela. “Forza Italia è un partito sul quale ho concentrato la mia attenzione e le mie scelte politiche già da prima di avere cariche istituzionali. Mi sono sempre riconosciuto in quei valori”. Il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito ribadisce che la sua presenza al meeting azzurro di Taormina, della scorsa settimana, non era finalizzata “a spaccare il partito”. “Allo stato, sono un libero cittadino – aggiunge – sono tra coloro che sarebbero assolutamente soddisfatti qualora Forza Italia potesse ritornare su percentuali ancora più alte. Voglio dire, per me più siamo e meglio è. Non ne faccio una questione di tessere o di numeri. Per me, sarebbe un grande successo se Forza Italia riuscisse a riottenere un ruolo nel centrodestra che gli permettesse di stare anche avanti ad altri partiti come Fratelli d’Italia o Lega”. Il presidente, fino ad oggi, non ha mai aderito ufficialmente nonostante sia stato candidato sotto l’effigie azzurra alle regionali dello scorso anno. Alla kermesse del partito ha partecipato “su invito dell’assessore regionale Marco Falcone”. La prospettiva è ancora decisamente ampia e non ci sono decisioni già assunte. Sammito, al momento, sta dando priorità al mandato istituzionale, in una fase sicuramente molto difficile per l’ente comunale. Le sue scelte, in vista delle prossime amministrative, le farà successivamente. “Chiusure non ne impongo a nessuno – conclude – una ricandidatura del sindaco Greco? Penso sia un nome che potrà esserci come quello di altri. Non dimentichiamo che ancora oggi la sua giunta è sostenuta da partiti di centrodestra. Suppongo che ogni partito di quest’area avanzerà un proprio nome per la candidatura a sindaco. Non sarò certamente io a mettere veti o a porre ostacoli. Ognuno ha il diritto-dovere di avanzare la propria candidatura”.
Ancora una volta, Sammito conferma che la sua collocazione sarà nel contesto di un centrodestra, per ora in fase di strutturazione. Tutto sembra salvo che sentirsi isolato, anche se i partiti di quest’area sono opposizione piuttosto intransigente all’amministrazione dell’avvocato Greco, che il presidente sostenne alle urne di quattro anni fa.