Le microspie negli uffici dell’Ato ambiente, il Comune è parte civile: sì alla costituzione di Sciascia e Cosentino

 
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Gela. Il procedimento penale non cambia sede né regredisce alla fase dell’udienza preliminare. I controlli negli uffici dell’Ato ambiente. Il giudice Tiziana Landoni, infatti, ha respinto le eccezioni sollevate dai legali di fiducia dell’attuale commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco e del tecnico Sergio Occhipinti. Si trovano a processo con l’accusa di essere dietro all’istallazione di alcune microspie non autorizzate tra gli uffici proprio dell’Ato ambiente, che per anni ha gestito le fasi del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. I difensori Grazio Ferrara, Agatino Cariola e Maria Licata hanno sottolineato come, in base alle contestazioni mosse agli imputati, si dovesse comunque svolgere la fase dell’udienza preliminare, con competenza della Direzione distrettuale di Caltanissetta. Tesi esclusa dal giudice che ha anche rigettato le eccezioni legate alla nomina dei legali che rappresentano l’ente comunale. Proprio il Comune, con gli avvocati Ottone Salvati e Alessia Maugeri, è stato ammesso come parte civile, insieme agli ex funzionari Ato, ovvero Roberto Sciascia e Grazia Cosentino. L’ex dirigente comunale e l’attuale funzionaria municipale erano distaccati all’Ato ambiente quando i fatti si sarebbero verificati. A chiedere di potersi costituire parte civile nel loro interesse è stato l’avvocato Sergio Sparti. Così, il giudice Landoni ha autorizzato l’apertura del dibattimento, con le richieste istruttorie delle parti. In aula, a rappresentare l’accusa, c’era il procuratore capo Fernando Asaro. Gli imputati, già in fase di indagine, hanno comunque respinto le accuse, legate ad un’indagine che risale a cinque anni fa. I primi testimoni verranno sentiti in aula a maggio. 

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