Gela. Il Piano urbano della mobilità? No, la sfiducia, anzi le sfiducie. Oramai, la discussione in consiglio comunale su un atto strategico per il prossimo
futuro della città, ovvero il Piano urbano della mobilità, sembra passare quasi in secondo piano.
Ascia firma per la sfiducia al sindaco. Al centro della scena, c’è un vero e proprio scontro politico, combattuto su più fronti. Nel corso della seduta dell’assise civica, convocata proprio per discutere, ed eventualmente votare, il Pum, il conflitto politico l’ha fatta da padrone. In aula, non c’erano il sindaco Domenico Messinese, il suo vice Simone Siciliano e l’assessore all’urbanistica Francesco Salinitro. A rappresentare la giunta c’era solo l’assessore Rocco D’Arma. “Non è più possibile accettare questo muro – dice il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia – l’assenza del sindaco, quando c’è da trattare un atto di programmazione fondamentale, è inconcepibile. Per questa ragione, ho votato la richiesta di sfiducia che viene presentata dal Movimento cinque stelle. E’ una scelta che ho fatto non per impegnare il consiglio comunale ma solo per far capire alla giunta che senza dialogo, il futuro sarà sempre più cupo”. Una mossa, quella del presidente, che non è stata affatto gradita dal capogruppo del suo stesso partito, il Pd. Vincenzo Cirignotta, infatti, dopo l’ingresso degli attivisti cinquestelle che hanno sfruttato la sospensione dei lavori d’aula per proporre l’eventuale firma sulla raccolta destinata a sfiduciare il sindaco, ha chiesto al presidente Alessandra Ascia di far rispettare l’ordine in aula. “E’ inaccettabile che i cinquestelle – dice – utilizzino in questo modo l’aula del consiglio comunale. Non condivido neanche la scelta del presidente del consiglio di firmare”.
“Ascia va sfiduciata”. La firma, tanto contestata, ha prodotto un ulteriore effetto. E’ stata depositata e protocollata la richiesta di sfiducia nei confronti proprio del presidente del consiglio comunale. Dopo quanto anticipato negli scorsi giorni dalla nostra testata, Carmelo Casano, Giovanni Panebianco, Giuseppe Guastella e Cristian Malluzzo hanno ufficialmente presentato la richiesta di sfiducia della democratica Alessandra Ascia che, adesso, rischia di dover abbandonare, anzitempo, il suo posto. Insomma, saranno giorni decisivi, tra sfiducie politiche contrapposte. Intanto, la città è sempre più in crisi. Non a caso, la tensione in aula si è avuta con le forti proteste di alcuni operai dell’indotto Eni, fuori da mesi dal ciclo produttivo. Gli stessi commercianti, tra le categorie più interessante ai contenuti del Piano urbano della mobilità, sembrano del tutto in disaccordo con i metodi assunti dall’amministrazione comunale. “Questo piano, ribadisco – dice Valentino Granvillano del consorzio Gela C’Entro – non lo conosciamo e non vogliamo che, per una fretta immotivata, si approvi un atto che vada a blindare ulteriormente un centro storico, privo di qualsiasi servizio. Avremmo gradito la presenza del sindaco in aula”. A questo punto, dato l’andazzo, il Pum, almeno per ora, rischia di non essere votato.