Gela. Davanti ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta si tornerà ad inizio dicembre. Servirà infatti valutare ulteriormente le richieste di concordato per le pene già imposte agli imputati coinvolti nell’inchiesta “Boomerang”. Fu ricostruito un collegamento diretto, per la droga, tra le piazze di spaccio locali e quelle di Vittoria e Catania, spesso usate per le forniture. La Corte di Cassazione, lo scorso giugno, dispose l’annullamento sul punto dell’aggravante del numero di partecipanti. Gli inquirenti infatti ritennero subito che fosse stata strutturata un’organizzazione per gestire l’intero affare delle sostanze stupefacenti. Nel giudizio di appello bis, i difensori hanno avanzato richiesta di concordato che potrebbe assicurare una revisione dell’entità delle pene. Le istanze vanno però ulteriormente perfezionate sulla base di un criterio di uniformità. I giudici nisseni hanno disposto il rinvio all’udienza di inizio dicembre. Nel primo procedimento di appello, vennero confermate le pronunce rilasciate dal gup del tribunale di Caltanissetta. Tutti gli imputati optarono per l’abbreviato.
Furono imposti sedici anni e quattro mesi per Giacomo Gerbino, ritenuto l’organizzatore del traffico di droga; quattordici anni e otto mesi per Virgilio Terranova e Salvatore Valenti, indicati come canali catanesi della droga; dieci anni e otto mesi per il vittoriese Fortunato Vella che avrebbe assicurato l’appoggio nella zona del ragusano; dieci anni a Gaetano Renna e Bartolomeo Palmieri (in continuazione con una precedente sentenza); nove anni a Giovanni Tumino; otto anni e otto mesi a Salvatore Raniolo; tre anni e quattro mesi per Giuseppe Iapichello. L’unico al quale non veniva contestata l’ipotesi più grave dell’associazione è Carmelo Pellegra (in appello due anni e otto mesi). Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Flavio Sinatra, Giacomo Ventura, Cristina Alfieri, Carmelo Tuccio, Vittorio Giardino, Giuliano Dominici, Davide Limoncello, Paola Carfì, Angelo Cassone, Saverio La Grua, Matteo Anzalone, Calogero Vinci, Filippo Pino e Dario Polizza Favarolo.