Gela. Un consiglio comunale permanente per opporsi al disegno di legge sui Liberi consorzi proposto da Antonello Cracolici, presidente della prima commissione Affari istituzionali all’Ars.
Domani, le istituzioni capeggiate dal sindaco Angelo Fasulo e dai due deputati regionali gelesi, Pino Federico e Giuseppe Arancio, parteciperanno all’occupazione simbolica dell’Aula consiliare per manifestare insieme alle associazioni appartenenti al Comitato per lo sviluppo dell’Area gelese, rappresentato da Filippo Franzone. La protesta potrebbe però spostarsi anche a Palermo.
Lo stesso comitato che, sempre da Cracolici, si era visto bocciare l’unico disegno di legge popolare presentato all’Ars per l’istituzione dell’allora Provincia di Gela raccogliendo quasi 20mila firme. Ieri si sono dati appuntamento nella stanza del sindaco a Palazzo di Città. Istituzioni e associazioni giudicano anticostituzionale il decreto proposto da Cracolici. Il primo cittadino parla anche di ruolo marginale dei territori non facenti parte alle aree metropolitane mentre il deputato Giuseppe Arancio, a nome del governatore Rosario Crocetta, annuncia una proposta per istituire una quarta area metropolitana.
L’annuncio per un attimo ha quasi scardinato il gruppo compatto con le associazioni preoccupate a subire nuovi proclami elettorali.
“Chiamarli liberi consorzi è un’offesa alla democrazia – accusa Franzone – Quello che si sta preparando in campo regionale non è altro che un provvedimento capace di cambiare la denominazione delle ormai ex province. Domani saremo in aula consiliare e chiederemo una seduta monotematica. Spingeremo tutti i gelesi a spostare la protesta a Palermo per rivendicare l’autonomia negata al nostro territorio”.
“Gela non guarda solo alla necessità di fare valere una richiesta che avanza da tempo – incalza il sindaco Fasulo – In questo caso capiamo l’importanza di questa riforma e proponiamo di impugnare la proposta di legge formulata da Cracolici perché ritenuta incostituzionale. Toglie ai Comuni la possibilità di poter scegliere. Chiediamo a tutta la politica di prendere una posiziona chiara per contrastare chi insegue interessi che sono solo di carattere elettorali, tenere i collegi e favorire i comuni dove si viene eletti. La Sicilia non si può permettere di fare altre scelte sbagliate”.
Spaccatura in casa Udc, con l’esponente di Caltanissetta legato al campanile a tal punto da contrastare il suo leader Giampiero D’Alia, come affermato dal consigliere comunale Guido Siragusa. “Non è un problema di territorialità – conclude l’onorevole Pino Federico – La legge che deve approvare l’assemblea regionale deve garantire a tutti i Comuni le stesse condizioni. La riforma cambia solo il nome. Non è rispettato il principio del risparmio. I comuni liberamente devono potersi organizzare”.