Gela. Sarà affidato ad un esperto l’incarico per estrapolare le immagini video contenute in un supporto prodotto davanti al gup del tribunale. Si tratta di una produzione avanzata nell’ambito del procedimento scaturito dagli spari che raggiunsero un’automobile in largo San Biagio. A bordo, c’erano due fratelli. L’accusa principale è di duplice tentato omicidio mossa al ventisettenne Fabrizio D’Aleo. Per i pm, sarebbe stato lui a sparare. Pare che tra l’imputato e i due fratelli ci fossero stati screzi per una contesa maturata on line. A bordo di una Fiat Bravo, i due fratelli arrivarono nella zona di largo San Biagio per chiarire la vicenda e sarebbero quasi subito partiti i colpi, sparati da un’abitazione. Fortunatamente, non ci furono conseguenze fisiche. Nel procedimento, sono coinvolti anche due familiari del ventisettenne che rispondono di resistenza e lesioni, per quanto accaduto successivamente durante le attività delle forze dell’ordine.
Subito dopo gli spari, infatti, ci fu una perquisizione nell’abitazione degli imputati. D’Aleo, per il tramite delle difese (con gli avvocati Cristina Alfieri e Carmelo Tuccio), ha optato per il giudizio abbreviato. I due fratelli sono parti civili, assistiti dal legale Maurizio Scicolone. Sono parti civili anche due agenti di polizia intervenuti per le verifiche e gli accertamenti (rappresentati dall’avvocato Adriano Falsone). In aula si tornerà a fine mese.