Gela. Gli imprenditori che avrebbero subito pressioni, tanto da doverlo assumere, hanno già preannunciato, davanti al giudice dell’udienza preliminare
del tribunale di Caltanissetta, l’intenzione di volersi costituire parte civile.
Assunzioni imposte. A giudizio, c’è Davide Nicastro, già ritenuto dagli inquirenti vicino al gruppo della nuova stidda. Sono almeno tre gli imprenditori edili che sarebbero finiti al centro delle richieste, legate anche alla sua assunzione. In base alle accuse mosse dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, si sarebbe trattato di una semplice copertura. Se i titolari delle aziende locali si fossero opposti, avrebbero potuto subire eventuali conseguenze, soprattutto nei loro cantieri. Gli imprenditori pronti a costituirsi parte civile sono rappresentati dagli avvocati Maurizio Scicolone e Giovanni Bruscia. Intanto, il gup ha comunque preannunciato la possibile esistenza di una causa di incompatibilità. Il magistrato avrebbe già giudicato la posizione di Nicastro nell’ambito di un altro procedimento. L’imputato, difeso dall’avvocato Concetta Di Stefano, ha sempre respinto le accuse. Avrebbe regolarmente lavorato per conto delle aziende al centro della vicenda, senza imposizioni di alcun genere. Non è da escludere, inoltre, che possa essere chiesta la riunione del procedimento con un altro che vede imputati, sempre davanti al gup nisseno, altri presunti esponenti della nuova stidda.