Gela. Secondo la procura, avrebbe tratto in inganno le strutture di controllo, riuscendo ad ottenere l’indennità di accompagnamento, pur in assenza dei requisiti. Per gli inquirenti, ci sarebbe stato un presunto caso di falsa invalidità. Una giovane donna è finita a processo, davanti al giudice Fabrizio Giannola. Le verifiche partirono a seguito di un esposto anonimo, fatto pervenire ai militari della guardia di finanza. Questa mattina, in aula, è stato sentito lo specialista che valutò il caso. Si arrivò ad una visita effettuata direttamente a domicilio. Sulla base delle contestazioni, le condizioni della donna non sarebbero state tali da consentirle di ottenere l’indennità di accompagnamento per l’invalidità civile. La difesa, sostenuta dall’avvocato Rocco Guarnaccia, ha riferito che in realtà le verifiche non vennero effettuate sulla base della documentazione medica. Le conseguenze avrebbero generato una tetraparesi, dovuta all’incidente stradale del quale fu vittima ormai undici anni fa. Nell’esposto anonimo, invece, si precisava che la donna non avrebbe avuto alcuna limitazione fisica. Il legale, ribadendo la situazione deficitaria su un piano fisico e della mobilità, ha inoltre sottolineato che nella fase delle verifiche effettuate dai militari della guardia di finanza e dall’esperto, la donna non percepiva l’indennità perché non gli era stata confermata.
Si era quindi rivolta agli organi competenti per proporre ricorso. La difesa ha confermato le limitazioni fisiche ancora oggi patite dall’imputata (presente in aula), che non ha un’adeguata capacità motoria: una parte del corpo non risponde agli impulsi. I controlli condotti durante le indagini portarono a monitorarne le abitudini. Venne vista alla guida di una vettura ma per la difesa si trattava di un’auto con un sistema adatto alla sua didabilità. I testimoni, compresi funzionari che si occuparono degli accertamenti, hanno risposto alle domande del pm Gesualda Perspicace e appunto della difesa. Saranno sentiti altri testi nel corso delle prossime udienze.