Gela. Sono due le aziende confiscate, insieme ad un conto corrente, riconducibili all’imprenditore del settore ortofrutticolo Claudio Domicoli e a familiari. La decisione è stata emessa su proposta della procura locale e del direttore Dia. Domicoli, in passato, ha subito condanne anche per contestazioni di mafia. Il tribunale delle misure di prevenzione ha invece respinto la richiesta di misura personale. Era stata chiesta la sorveglianza speciale per quattro anni, oltre alla confisca di tutti i beni. Non sono stati sottoposti a vincoli mezzi e altre disponibilità economiche.
La difesa, sostenuta dall’avvocato Flavio Sinatra, proporrà appello rispetto alla parziale confisca. Il legale ha ribadito comunque che non sussiste la pericolosità sociale di Domicoli, attualmente a processo per un’indagine su una presunta intestazione fittizia di beni. Il procedimento proseguirà negli altri gradi di giudizio. L’imprenditore e i familiari operano prevalentemente nel comparto ortofrutticolo e della trasformazione dei prodotti.
