Gela. Il “progetto per Gela” deve avere solide basi politiche e si può anzitutto passare da un primo tavolo di tutte le forze che si rivedono nel percorso. Il commissario del Pd Giuseppe Arancio si ricollega a quanto sostenuto sia dal parlamentare Ars Nuccio Di Paola sia dal civico Terenziano Di Stefano. “Mettiamoci tutti intorno ad un tavolo e delineiamo il perimetro – sottolinea – diamoci delle regole e definiamo i punti essenziali, irrinunciabili, del programma. La prima regola penso sia già piuttosto condivisa da tutti. Il candidato a sindaco, che preferisco definire figura di garanzia, sarà scelto in città. Non ci saranno decisioni calate dall’alto. Vogliamo salvare la città e rilanciarla. Sarà difficile ma dobbiamo andare avanti”. Da quando è alla guida del partito locale, l’ex parlamentare regionale ha focalizzato l’attenzione anzitutto sugli scenari interni, decisamente destabilizzati dopo le dimissioni dell’ex segretario Guido Siragusa. In queste settimane, insieme ai vicecommissari Giuseppe Fava e Franco Di Dio, non ha mancato però di avere confronti frequenti con forze ed esponenti che si collocano nell’area progressista e civica. Il Pd non può ballare da solo e questa è una conclusione assodata. La coalizione per la città è conditio sine qua non per aprire scenari volti alle urne del prossimo anno e ad una diversa evoluzione del partito cittadino. “Sono convinto – aggiunge Arancio – che tutte le forze debbano sostenere un percorso che si basi sulla condivisione, sul ruolo da assegnare alla figura di garanzia che dovrà tenere insieme la coalizione e sulla lealtà anzitutto nei confronti della città”. Non intende invece ritornare su questioni interne, anche se non trascura affatto quello che è accaduto in questo periodo.
“L’addio di alcuni dirigenti? E’ sempre un dolore per me dover fare a meno di esponenti con i quali sono state condivise iniziative e battaglie. Rispetto la loro scelta – sottolinea – anche se non l’ho compresa”. Qualsiasi alleanza non potrà che rapportarsi da subito alle deficitarie condizioni finanziarie del municipio che si avvia al dissesto. “Il dissesto di fatto chiude un capitolo – conclude Arancio – non sarà facile ma dobbiamo aiutare la città. Molto dipende dalla programmazione regionale e dalla necessità di avere le royalties estrattive di “Argo-Cassiopea”. Bisognerà stare molto attenti alle finalità e all’uso di questi fondi. Sappiamo che la legge di bilancio presentata dal governo nazionale prevede una norma salva-Catania. Ho già attivato contatti con gli alleati e con i riferimenti in parlamento. Vogliamo capire se ci siano le condizioni affinché una norma di questo tipo, che non può essere limitata ad un solo caso, possa trovare attuazione pure per la nostra città”.