Gela. La dichiarazione di dissesto che martedì arriverà in aula consiliare ha aperto il campo politico e probabilmente quello che era stato sottaciuto nel recente passato, pur di mantenere equilibri piuttosto precari, adesso invece è diventato palese. Accade anche nei rapporti, in verità praticamente azzerati, tra il sindaco Lucio Greco e gli ex alleati, sia nel fronte progressista-civico che in quello del centrodestra intransigente. Per molti, intorno al dissesto si concentrerebbero responsabilità pesanti dell’avvocato Greco e della sua amministrazione. Il capogruppo di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli, però, è convinto del contrario e contrattacca. “Appare ormai innegabile a tutti che il clima da campagna elettorale abbia fatto cadere la maschera anche a chi si pregiava di essere definito responsabile. Quindi, la responsabilità era a tempo? Forse – dice Morselli – giusto il tempo per pensare di rifarsi un nuovo look. Forse, giusto il tempo di un bel riciclo? Per una verginità mai posseduta? Si continua ad addossare responsabilità al sindaco per il dissesto inventandosi consulenti sbagliati, quando tutti sanno che i consulenti, mai nominati, perché non era possibile farlo, provengono da ambienti molto vicini a chi oggi li contesta”.
Anche rispetto alla richiesta di dimissioni nuovamente pervenuta da gruppi di centrodestra come Fratelli d’Italia, Morselli individua evidente incoerenze politiche. “Siamo stanchi di opportunisti dalla faccia di angelo, di traghettatori del nulla. Chi oggi chiede le dimissioni del sindaco – continua – lo fa sapendo di averne condiviso il percorso. Chi ha determinato il dissesto? Questa è la domanda. Tutto il resto è un tentativo di distrazione di massa”.