Gela. “La sua ricostruzione è assolutamente attendibile”. Lo ha detto, in aula, lo specialista chiamato a valutare lo stato psichico di una giovanissima che, negli scorsi anni, ha dichiarato di aver subito abusi sessuali dal padre, un disoccupato quarantenne.
Le presunte violenze. Il perito è stato sentito nel corso del dibattimento scaturito dall’inchiesta partita dopo la segnalazione dell’ex moglie, madre della giovanissima. Anche la donna e il suo nuovo compagno sono stati sentiti in aula, davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Tiziana Landoni e Ersilia Guzzetta. I testimoni hanno risposto alle domande formulate dal pubblico ministero Lara Seccacini, dal difensore di fiducia dell’imputato, l’avvocato Salvo Macrì, e dal legale di parte civile, costituito nell’interesse della madre della giovane. Tutto si sarebbe verificato quando la ragazza ritornò in città. In quel periodo, avrebbe subito abusi sessuali dal padre. In aula, è stata ascoltata anche una giovane familiare che, a sua volta, ha confermato atteggiamenti anomali da parte dell’imputato. In alcuni casi, le avrebbe proposto di intrecciare un rapporto sentimentale, nonostante lei fosse ancora minorenne. La difesa, intanto, si prepara a chiedere ulteriori approfondimenti rispetto ai tempi di presentazione della denuncia. Il legale che assiste l’imputato non esclude che la vicenda fosse già nota anche ad altri familiari, ad iniziare dalla madre della giovanissima.
