Gela. Una condanna complessiva a sette anni di reclusione. Il verdetto è stato emesso nei confronti del ventitreenne Giovanni Ventura. La rapina in centro storico. Il giovanissimo era accusato di aver scippato un anziano, tra le strade del centro storico. Venne scaraventato a terra, subendo diverse ferite. All’uomo fu sottratta una somma di circa cinquecento euro. L’imputato agì insieme ad un complice, il ventinovenne Davide Trubia, la cui posizione è già stata definita. La decisione è stata emessa dal collegio penale del tribunale presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Tiziana Landoni e Ersilia Guzzetta. Ad incastrare l’imputato sono state soprattutto le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza della zona. La vittima venne seguita e poi colpita nella zona di via Panormo. Il pubblico ministero Lara Seccacini ha ribadito, nel corso della sua requisitoria, l’assenza di eventuali dubbi sull’identificazione del giovane. Giovanni Ventura e il complice entrarono in azione in pieno giorno. Si risalì alla sua identità anche attraverso gli abiti indossati al momento della rapina. Le richieste dell’accusa sono state accolte completamente dal collegio penale. L’imputato, anche in aula, ha escluso un suo coinvolgimento. “Mi trovavo in quella zona – ha spiegato – solo perché volevo raggiungere l’ufficio del lavoro per avere informazioni. Mi sono accorto di due ragazzi che colpivano un anziano e ho avuto paura. Per questa ragione, mi sono allontanato in maniera frettolosa”. I carabinieri risalirono all’identità dei due giovani dopo poche ore. Entrambi, infatti, furono notati proprio nella zona della rapina. La difesa dell’imputato, sostenuta dall’avvocato Maurizio Scicolone, ha però cercato di ridimensionare le accuse, sollevando dubbi sull’effettivo coinvolgimento di Ventura nell’intera vicenda. Alla fine, il collegio ha accolto le richieste d’accusa, emettendo la pesante condanna.