“Ci vuole la raffinazione come pensava Mattei”: caos nel M5S, il meetup non ci sta

 
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Gela. L’Eni spacca i cinque stelle locali. Nelle scorse ore, gli attivisti Domenico Messinese, Simone Morgana e Ketty Damante hanno posto l’attenzione intorno al recentissimo accordo concluso a Roma.

Al centro della diatriba, un comunicato stampa che non sarebbe stato condiviso dal meetup locale. “Vogliamo un tavolo – hanno scritto – dove si facciano proposte per il futuro e non accordi che salvano il passato ormai sconfitto; dove si parli di bioraffineria di terza generazione, con l’utilizzo di materia organica reperita anche nel territorio; di biochimica, sfruttando le grandi potenzialità della pianta del carciofo e del cardo; dove si pretenda che il petrolio estratto in città, rispettando il volere di Enrico Mattei, sia raffinato quì in impianti moderni, economicamente sostenibili e conformi alle normative di tutela ambientale”.
Ma non tutti sembrano condividere la valutazione condotta dai tre. “Vorrei capire – spiega l’attivista Santi Ventura – quali impianti ecocompatibili possano raffinare greggio? Il greggio è il passato. La posizione espressa in quel comunicato non è stata condivisa e non è da collegare al nostro meetup”. La tensione è enorme.
“A questo punto – continua Ventura – devo pensare che il comunicato inviato, a titolo personale, da Domenico Messinese sia legato ad altri scopi e, sicuramente, non sono quelli del movimento. Adesso, l’invio di questo comunicato dovrà essere spiegato in assemblea”. In caso cinque stelle, anche in vista della prossima scadenza elettorale, le acque appaiono decisamente agitate.

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