Gela. Un nosocomio locale che ha problemi ma “non è tra i peggiori d’Italia”. Lo ha voluto ribadire il commissario Asp Alessandro Caltagirone, il cui incarico è stato appena prorogato dal governo regionale almeno fino al prossimo gennaio. Il manager ha fatto visita al nosocomio locale, nuovamente al centro di tante polemiche e con il peso dei dati del rapporto Agenas che lo pone tra quelli che in Italia si caratterizzano per standard qualitativi bassi. “In realtà – ha detto Caltagirone – sappiamo bene che ci sono problemi e carenza, a partire dalla mancanza di medici e dai reparti ancora chiusi, ma è anche vero che Agenas non fa graduatorie e che al “Vittorio Emanuele” ci sono eccellenze riconosciute dalla Regione come senologia”. Sui parametri presi in esame per valutare gli standard dell’ospedale “Vittorio Emanuele” sono stati sollevati diversi dubbi.
“Ne sono stati riportati cinque su un totale di 192”, è stato sottolineato. Caltagirone ha voluto incontrare tutti i primari e il direttore sanitario Alfonso Cirrone Cipolla: hiaramente c’è molto da fare in un ospedale fin troppo depotenziato negli ultimi anni.
Il management tende a concentrarsi sulla faccia della medaglia meno in difficoltà ma i disagi non mancano. Partirà in settimana l’osservazione breve intensiva collocata in medicina, con almeno dodici posti. Un segnale certamente favorevole ma non risolutivo, in attesa di avere riscontri veri sul personale da rafforzare ma anche su reparti come l’Utin da anni praticamente “fantasma”.