Gela. Non c’è pace per la necropoli dei bambini di via Di Bartolo, che dopo essere stata scoperta durante gli scavi per la posa della fibra ottica, non è ancora stata musealizzata per una serie di incomprensioni tra Open Fiber, la ditta che sta svolgendo i lavori, e la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Caltanissetta.
I lavori per la musealizzazione, che dovevano riprendere stamattina con la posa del massetto che avrebbe sorretto la vetrina temperata del sito, non potranno andare avanti finchè la ditta non si farà carico delle spese per la sorveglianza archeologica. Una spesa che già da tempo Open Fiber, che nel frattempo ha già investito circa mezzo milione per questo progetto, ha dichiarato di non poter sostenere. Lavori dunque di nuovo fermi per un ulteriore stop che si preannuncia molto lungo.
La scoperta della necropoli risale al 2019, l’avvio del cantiere per la realizzazione del museo all’aperto del 2021, e in mezzo solo un cantiere chiuso che nel frattempo ha subito due sversamenti di liquami e un lungo stop dei lavori.
Solo qualche settimana fa a margine della visita in città dell’assessore regionale Francesco Scarpinato, che aveva avviato un monitoraggio dei siti archeologici locali, da Open Fiber avevano comunicato la volontà di completare la musealizzazione della necropoli di via Di Bartolo per cui sarebbe servito un supporto economico, che ad oggi non è mai arrivato.
Stamattina l’ulteriore stop ai lavori da parte della sovrintendenza, ma è necessario accelerare, come sottolinea il consigliere di Fratelli d’Italia Ignazio Raniolo che qualche settimana aveva presentato un’interrogazione proprio su via Di Bartolo.
Domattina la Sovrintendenza invierà un incaricato per fare un primo sopralluogo e per cercare di capire assieme alla ditta come riavviare il cantiere.