Gela. “Non sapevo niente della sua fuga e non l’ho ospitato in casa”. Le accuse dei magistrati. Si è difeso in questo modo, il giovane accusato di aver favorito la latitanza di Mirko Russello, allora ricercato dai poliziotti del commissariato dopo un tentativo di omicidio a Settefarine. A rispondere alle accuse è Salvatore Marino. Difeso dall’avvocato Francesco Enia, l’imputato ha reso dichiarazioni spontanee davanti al giudice Silvia Passanisi. Gli investigatori arrivarono a lui dopo una serie di intercettazioni telefoniche e riprese video, tutte scattate durante la ricerca di Russello, successivamente arrestato tra le palazzine dello Iacp di Marchitello. “Nei mesi precedenti – ha continuato l’imputato – avevo trovato lavoro in un’altra città. Sono ritornato a Gela ma non sapevo niente di quanto era accaduto”. La decisione del giudice potrebbe arrivare già alla prossima udienza.