Gela. L’inchiesta, protrattasi per quattro anni, partì dalle intercettazioni sulle utenze di Giorgio Iozza, considerato il più attivo nella preparazione di capsule per dimagrire, soprattutto a base di efedrina. In aula, davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Eva Nicastro e Martina Scuderoni), sono stati sentiti militari della guardia di finanza che tracciarono le tappe essenziale di un circuito di produzione e vendita di farmaci, ritenuto illecito. Le preparazioni avvenivano in quello che è stato definito “laboratorio clandestino” a Femmina Morta. “Era di Iozza”, è stato sottolineato nel corso dell’esame di uno dei finanzieri. Le capsule pare venissero poi vendute anche attraverso la farmacia di uno degli imputati e per il tramite di due medici. Sono stati ricostruiti oltre centotrenta episodi di cessione. Per i pm della procura, si sarebbe trattato di una rete del farmaco del tutto fuori dai parametri normativi. “I principi attivi venivano forniti da un operatore di Palermo e da uno di Prato”, è stato riferito. Le capsule venivano vendute “anche per corrispondenza”. Gli acquirenti, a loro volta, erano professionisti, esercenti, pazienti dei medici ma anche familiari di alcuni degli imputati. I primi sequestri vennero finalizzati nel 2016 e poi l’indagine proseguì anche con appostamenti e seguendo i principali coinvolti che sembra si servissero di contatti e collaboratori. Oltre a Iozza, sono a processo Angelo Salafia, Maria Casciana, Giovanni Di Benedetto, Salvatore Ciappellano, Cinzia Bonelli, Salvatore Cauchi, Marco Zuppardo, Benedetto Decaro, Angelo Palermo, Marco Iozza, Simonetta Puci e Guglielmo Ventimiglia.
Le difese si erano già opposte al rinvio a giudizio e ritengono che l’intera vicenda non abbia determinato riscontri tali da incidere sul fronte penale. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Giacomo Ventura, Alfredo D’Aparo, Carmelo Tuccio, Filippo Spina, Joseph Donegani, Emanuele Maganuco, Giovanna Zappulla, Fabrizio Ferrara, Carmela Farruggio, Salvatore Romano e Christian Parisi.