Niscemi. Nel corso di controlli nelle loro abitazioni, i carabinieri hanno ritrovato due fucili ad aria compressa che ritengono potessero essere modificati per fare fuoco. È scattato l’arresto di due operatori agricoli, padre e figlio. Nel corso degli accertamenti sono stati individuati e sequestrati anche proiettili. Questa mattina, i due, inizialmente sottoposti ai domiciliari, si sono presentati davanti al gip del tribunale di Gela. Hanno risposto, assistiti dai legali Joseph Donegani e Francesco Mascali. Hanno escluso che i fucili e le munizioni potessero servire per fatti illeciti. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, inoltre, hanno riferito che le armi non sarebbero state modificate. Il gip ha convalidato ma disponendo l’obbligo di presentazione per entrambi. Nei confronti del padre è stato deciso anche l’obbligo di dimora.
Pare che i pm della procura e i militari dell’arma non escludano che le armi potessero servire nell’eventualità di nuove tensioni con alcuni rivali. Qualche mese fa c’era stata una rissa. Le difese però ritengono questa ricostruzione non attinente alle reali volontà degli indagati. Le attività di verifica proseguiranno.