Gela. La cinquantaseienne Gaetana Di Fede morì sul colpo, lo scorso marzo, dopo un terribile incidente stradale lungo la 115, a ridosso di Montelungo.
Lo schianto nei pressi di Montelungo. Per lei non ci fu nulla da fare. Era a bordo della Nissan Qashqai condotta dal marito quando l’auto si sarebbe scontrata con una Renault Clio, condotta da una donna. Il perito nominato dai magistrati della procura, con l’obiettivo di fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente, ha depositato la relazione tecnica. Dopo la morte della donna, infatti, i pm hanno avviato un’indagine. Si ipotizza l’omicidio colposo. La relazione è stata prodotta dopo una serie di sopralluoghi e la verifica condotta sulle auto coinvolte. Gaetana Di Fede e il marito si stavano recando in città per assistere ai riti religiosi del venerdì santo. Attualmente, gli inquirenti stanno valutando la posizione della donna che era alla guida della Renault ma anche del marito della vittima. Si cerca di capire se l’incidente sia stato causato da eventuali manovre pericolose. I legali delle parti hanno provveduto, a loro volta, a nominare periti di fiducia. La donna alla guida della Renault Clio, che comunque non riportò particolari conseguenze fisiche, è assistita dai legali Tommaso Vespo e Davide Catania. Il conducente della Nissan Qashqai, invece, è rappresentato dal’avvocato Rosario Prudenti. La famiglia di Gaetana Di Fede, fin dall’avvio delle indagini, ha scelto di seguire l’intero procedimento, assegnando l’incarico legale all’avvocato Rocco Cutini. Dopo il deposito della perizia, si attende la chiusura delle indagini, con le eventuali richieste dei magistrati della procura.