Gela. Il dissesto dell’ente comunale dovrà essere ratificato dal consiglio ma di fatto è già stato delineato dalla giunta con la presa d’atto della non fattibilità del piano di riequilibrio. La delibera di ieri, con le firme del sindaco e degli assessori, è probabilmente il vero valico di frontiera che condurrà ad una fase finale dell’esperienza Greco, inevitabilmente influenzata da tante incognite politiche. Già le prossime settimane diranno se l’attuale composizione dell’amministrazione, tale rimarrà. I pro-Greco, fino ad oggi, non hanno mai lesinato il sostegno al primo cittadino, in mesi davvero difficili e nel tentativo di scongiurare il dissesto. Il sindaco, anche ieri dopo la presa d’atto della non fattibilità del piano, tutto è sembrato salvo che rassegnato. Vuole invece portare avanti la sua azione politica e amministrativa. Non sembra propendere per passi indietro e anche l’eventualità di dimissioni era già piuttosto improbabile. La prossima settimana si aprirà, ancora una volta, con l’assise civica chiamata a rapportarsi con le variazioni di bilancio per i progetti ma accompagnate dai pareri negativi dei revisori. Un tavolo vero e proprio, richiesto anche da diversi pro-Greco, al momento non si è ancora tenuto. Lunedì, il sindaco sarà impegnato anche a Palermo, per un incontro con l’assessore regionale alla salute Giovanna Volo. All’ordine del giorno, l’emergenza del sistema sanitario cittadino. Greco, anche in queste settimane assorbite quasi esclusivamente dalla crisi di bilancio, ha comunque cercato di verificare se il sostegno degli alleati possa condurre ad un’eventuale ricandidatura. Non sembra temere gli effetti del dissesto anche perché ha sottolineato che quanto verificatosi non è diretta conseguenza dell’azione della sua giunta, anzi impegnata in un’operazione “verità” sui conti dell’ente. Pare ci siano stati incontri tra il sindaco e diversi alleati. Il primo cittadino vorrebbe continuità anche per le amministrative del prossimo anno, magari con un progetto che prenda spunto da ciò che è stato già fatto. Non tutti gli alleati, però, sembrano così propensi. Un appoggio incondizionato non pare all’ordine del giorno, soprattutto in questa fase. L’iniziativa di Greco sembra convincere poco anche gli autonomisti. Ci sono state interlocuzioni, negli ultimi giorni. I lombardiani non sarebbero interessati ad una candidatura bis del sindaco, quasi predeterminata. A pochi è sfuggito che, sempre in settimana, gli esponenti dell’Mpa hanno risposto alla chiamata del centrodestra provinciale, iniziando a discutere con i riferimenti di gruppi come Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Dc, all’assise civica opposizione intransigente all’amministrazione. Forse, un segnale lanciato anche al sindaco. Attualmente, l’Mpa è l’unico vero partito che sostiene la giunta Greco, con due assessori e tre consiglieri. Una rottura del rapporto politico, all’indomani del dissesto, darebbe non pochi grattacapi al sindaco.
All’assise civica, da tempo, i pro-Greco non hanno autonomia di numeri e spesso hanno dovuto fare ricorso ai “responsabili” per pervenire all’approvazione di atti importanti, il Pef per il servizio rifiuti è un esempio tra i più lampanti. Senza gli autonomisti, tutto sarebbe ancora più complicato, in un contesto amministrativo e burocratico già piuttosto difficile da portare avanti. Gli esponenti dell’Mpa possono effettivamente lasciare la giunta? Certezze non ce ne sono e molto dipenderà anche dall’avvocato Greco che pare comunque intenzionato a mettere sul tavolo un progetto di ricandidatura. Qualcuno ritiene probabile che nell’arco dei prossimi giorni gli autonomisti possano formalizzare la loro scelta, informando il primo cittadino. Nel caso di un effettivo addio dell’Mpa, la situazione complessiva per la tenuta dell’amministrazione diventerebbe certamente ancora più ostica.