Spari in via Niscemi, vicenda arriva in giudizio: a minore contestato anche metodo mafioso

 
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I colpi esplosi in via Niscemi

Gela. Il dibattimento verrà aperto a metà novembre. In settimana, è arrivato a giudizio il caso degli spari di via Niscemi. Diversi colpi di pistola, un anno fa, vennero esplosi propria nella trafficata zona, in pieno giorno. Rimasero ferite almeno due persone, seppur in maniera lieve. A processo, davanti ai giudici del tribunale minorile di Caltanissetta e dopo il rinvio a giudizio, c’è il minore che ammise di aver sparato. E’ accusato di tentato omicidio e per gli inquirenti avrebbe agito con metodo mafioso. E’ difeso dall’avvocato Davide Limoncello. Confermò le proprie responsabilità, già in fase di indagine. Ha però escluso che gli spari fossero per uccidere. Era a bordo di un’auto, guidata invece da un maggiorenne, a sua volta sottoposto a contestazione e che verrà giudicato dai magistrati del tribunale di Gela.

Nei suoi confronti, non è stata riconosciuta l’aggravante del metodo mafioso. Per gli investigatori, quell’azione fu assai grave, perché concretizzata in orario di punta e lungo una strada tra le più transitate.

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