Gela. Il ridimensionamento occupazionale che da mesi, ormai, si sta vivendo soprattutto nell’indotto Eni, non lascia tranquilli decine di lavoratori, rimasti praticamente senza spiragli. Il gruppo di lavoro. Proprio gli operai dell’indotto, adesso, vogliono chiedere di entrare a far parte del gruppo di lavoro che si dovrebbe occupare di monitorare lo stato degli investimenti della multinazionale rispetto a quanto stabilito nel protocollo d’intesa del novembre di tre anni fa. Una richiesta formale al presidente del consiglio verrà presentata, probabilmente già nelle prossime ore in aula. La scorsa settimana, i capigruppo consiliari, accogliendo la proposta giunta dal gruppo di Reset 4.0 con Luigi Di Dio e Francesca Caruso, hanno deliberato l’istituzione di un vero e proprio gruppo di lavoro che si occuperà di valutare lo stato dell’arte sia rispetto al caso Eni sia sul fronte dei finanziamenti legati al Patto per la Sicilia. “Il gruppo di lavoro – dice l’operaio Francesco Cacici – deve concentrarsi su quanto sta accadendo rispetto alla vicenda Eni. Ci sono troppi ritardi rispetto ai punti indicati nel protocollo di tre anni fa”. Nella loro proposta, i lavoratori chiedono che due loro rappresentanti entrino a far parte del gruppo di lavoro, insieme ai capigruppo consiliari, al presidente dell’assise civica Alessandra Ascia, ad un rappresentante della commissione sviluppo economico e ad un esponente della giunta.