Gela. I Piemontesi per mandato della massoneria inglese massacrarono un popolo e distrussero l’economia florida del mezzogiorno, imponendo con la forza il nuovo ordine, con il consapevole Camillo di Cavour, chiudendo per quasi cinque anni le scuole dell’obbligo nel mezzogiorno. Io, quando mi sono impegnato per la costruzione della Bcc del Golfo di Gela pensavo di aver raggiunto vette meravigliose che mi portassero a ben sperare per il futuro di questa città.
Allora ottimisticamente valutavo tre fatti, tre aporie che direttamente o indirettamente potessero collegarsi alle iniziative che in quel momento il Consiglio di Amministrazione della Bcc aveva messo in atto.
I tre fatti storici:
1) A Gela nel 405 a.c. i cartaginesi condussero una cruenta battaglia ad ovest della città di Gela , che portò alla distruzione della città;
2) Nel 1935 veniva messa in liquidazione la Banca Popolare Terranova , fondata il 14 agosto del 1886;
3) In anni più recenti, veniva definitivamente chiuso e smantellato l’aeroporto militare di Ponte Olivo, utilizzato durante la seconda guerra mondiale e da Enrico Mattei (presidente Eni) in occasione della sua visita a Gela.
I tre fatti nuovi:
1) Il 4 marzo 1998 l’assessore Regionale, sentito il parere favorevole di Banca d’Italia, rilasciava l’autorizzazione all’esercizio del credito alla Bcc del Golfo di Gela, che veniva ubicata nel Palazzo Mallia, ex sede della Banca Popolare Terranova;
2) Il 4 aprile un gruppo di soci della Bcc del Golfo di Gela si aggiudicava l’asta pubblica della struttura di proprietà della cooperativa “New Penthouse”, meglio conosciuta come Paranà, in liquidazione coatta amministrativa e situata ad ovest della città, dove avvenne la cruenta battaglia con i Cartaginesi;
3) Nello stesso periodo veniva data l’autorizzazione per la costruzione di un nuovo aeroporto a Gela, da realizzare nello stesso posto dove sorgeva il precedente.
Queste iniziative, nate nel consiglio di amministrazione della Banca del Golfo, prima che si trasformasse in un vero e proprio oligopolio chiuso a qualsiasi volere dei soci, ma riservato ad una clientela selezionata.
Il centro ricreativo dei soci della Banca, debitamente ristrutturato doveva, nella mia mente, confondersi in un crescendo di attività con la melodia della sua musica, l’armonia delle stelle e il canto delle vestali. Il tutto per costruire un nuovo Eretteo per la città di Gela, dove bellezza e forma avrebbero trovato un meraviglioso equilibrio.
Ma alla fine, la Bcc viene gestita in modo autoritario e si trasformata in un oligopolio, dove il volere dei soci viene completamente sotterrato e la funzione della banca cooperativa sottomessa alla volontà degli azionisti potenti.
Stessa sorte tocca al centro ricreativo, dove comanda il capitale, i sogni dei miseri svaniscono, e l’aeroporto per gli stessi motivi non trova possibilità di attuazione.