Gela. Il nuovo anno potrebbe essere quello decisivo, almeno rispetto alle prossime sorti del centrodestra locale. Le prossime scadenze elettorali. Negli ultimi mesi, si sono susseguiti i tentativi di arrivare ad un attracco comune, ovvero un gruppo unico di quest’area politica che possa pensare ad un’alternativa di governo della città. Quindi, si mira ad andare oltre la giunta Messinese ma si pensa anche alla leadership in città, scavalcando il Partito Democratico. “Gli ultimi sondaggi nazionali – dice il forzista Maurizio Scicolone – parlano in maniera assolutamente chiara. Il centrodestra compatto vince e ha il primato. Per questo motivo, invito tutti a non disperdere le forze e a pensare ad un progetto condiviso per questa città. Possiamo governarla e farla risorgere puntando non solo sull’industria ma aprendo a quello che potrà proporre l’Europa”. Il 2017 è l’anno delle prossime scadenze elettorali, dalle regionali alle legislative. Nel centrodestra locale, gli equilibri verranno definiti facendo leva sui nomi dei candidati. “Queste competizioni elettorali – continua Scicolone – sono indubbiamente molto importanti. Ovviamente, i nostri ragionamenti non possono basarsi solo su nomi e candidature. Di certo, c’è un deputato regionale come Pino Federico che merita la riconferma, qualora il partito decidesse di puntare nuovamente sul suo nome”. Allo stato attuale, comunque, nonostante i tentativi, non si è ancora raggiunta la quadra neanche in consiglio comunale. Tra i banchi d’aula, infatti, il centrodestra sembra viaggiare a scompartimenti separati. I consiglieri di Forza Italia, Lista Musumeci, Un’Altra Gela e Lega dei Popoli-Noi con Salvini, almeno fino ad ora, non si sono mossi all’unisono. Fuori dall’aula, bisognerà anche capire quali saranno i prossimi passi mossi da Lucio Greco che, alle scorse amministrative, ha comunque ottenuto percentuali elevate, pur con un centrodestra frammentato. “Dobbiamo coinvolgere tutti – conclude Scicolone – ci sono i partiti ma ci sono anche le associazioni e i giovani, a partire da quelli di Destra in Movimento. Non dimentichiamo che, proprio alle amministrative del 2015, la gran parte dei candidati a sindaco erano comunque espressione di un’area politica riconducibile al centrodestra”.