Gela. Annullato il provvedimento che imponeva al dipendente comunale Saverio Di Blasi di non avvicinarsi ai luoghi frequentati da una donna e dai suoi figli, finiti al centro di una vicenda fatta di presunti atti persecutori e stalking.
Famiglie contro. I giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta hanno accolto le indicazioni fornite dalla difesa dello stesso Di Blasi, rappresentato dall’avvocato Salvo Macrì. Il provvedimento venne emesso al culmine di una serie di tensioni scoppiate tra la famiglia della donna e quella del dipendente comunale. Diverse denunce e una presunta aggressione fecero scattare il provvedimento, adesso annullato. Davanti ai giudici del riesame, però, lo stesso Di Blasi e il legale di difesa Salvo Macrì hanno escluso qualsiasi volontà persecutoria. Proprio Saverio Di Blasi ha anzi sostenuto di essere stato aggredito dalla donna e dai suoi figli, riportando diverse ferite. Versioni discordanti che, adesso, sembrano trovare una linea di riferimento con l’annullamento deciso dai giudici. Non ci sarebbero gli estremi, quindi, per impedire all’uomo di avvicinarsi agli stessi luoghi frequentati dalla donna, sua vicina di casa, e dai figli. La difesa, proprio per contestare quanto invece deciso dal giudice delle indagini preliminari del tribunale, ha presentato una vasta documentazione dalla quale emergerebbe una verità dei fatti diversa da quella che ha portato alle contestazioni mosse al dipendente comunale. Così, la misura del divieto di avvicinamento è rimasta valida per circa un mese prima di andare incontro all’annullamento che la fa decadere. Un provvedimento in tal senso è già stato notificato proprio a Di Blasi.