Gela. “In un momento economico tanto difficile, per tutti, non potevamo rimane con le mani in mano”. “Gli specialisti a servizio di chi ha più bisogno”. Le donne del Movimento rosa per la rinascita di Gela da poche settimane hanno avviato lo sportello medico per i più bisognosi. Visite specialistiche e consulenze sanitarie gratuite per chi non riesce ad avere un reddito. “Abbiamo iniziato da pochissimo – dicono Angela Maganuco e Emanuela Lautorisi – ma le richieste non mancano. Ci vengono a trovare anche famiglie che, magari, necessitano solo di un sostegno morale. Una cosa è certa, la situazione economica di molti è ai limiti. C’è chi ha perso il lavoro. Tanti cercano di non farlo trasparire ma devono sostenere difficoltà enormi per sopravvivere”. A servizio dello sportello ci sono dodici specialisti, soprattutto medici, ma anche due legali. “Insieme alla presidente del movimento Angela Brancacci – continuano – siamo riuscite ad ottenere la disponibilità di tanti medici che sostengono la nostra causa. Effettuano visite e accertamenti in maniera assolutamente gratuita. Ovviamente, le famiglie e i singoli utenti che si presentano nella nostra sede devono dimostrare, con documenti, la loro situazione patrimoniale. Vogliamo evitare qualsiasi speculazione perché noi abbiamo deciso di metterci in gioco soprattutto per sostenere chi, veramente, fa fatica a coprire anche le spese di base”. Su tutto incide soprattutto il destino della fabbrica Eni che non assicura più l’occupazione di un tempo. A disposizione dello sportello e del Movimento rosa ci sono ginecologici, anestesisti, pediatri, neurologi, psicologi, odontoiatri, pedagogisti, radiologi, ostetriche e tecnici audioprotesisti. Le visite e le consulenze vengono sostenute dai medici Rosario Ferraro, Rosanna Pallikunnel, Franca Vitale, Rosaria Verniccio, Giuseppe Privato, Antonella Maganuco, Vincenzo e Filippo Pepe, Amanta Nobile, Giovanni Battaglia e Rocco Martorana. A supporto, ci sono anche gli avvocati Antonella Di Benedetto e Ignazio Emmolo oltre a Grazia Lo Bello dell’Ados. “E’ tutto gratuito – concludono – perché vogliamo lanciare un messaggio all’intera città”.
