Pazienti abbandonati in corsia, donna trasferita dopo 5 giorni di attesa

 
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Immagini di repertorio

Gela. Cinque giorni in corsia su una barella per mancanza di posti letto. Il sovraffollamento nei reparti rischia di sfociare al Pronto soccorso nel blocco delle attività. Il nuovo anno in ospedale è iniziato tra i disagi e le polemiche inascoltate avanzate dagli incolpevoli pazienti.

Una donna ha trascorso il fine anno nella stanza che ospita l’Astanteria, ovvero il ricovero breve per le prima cure in attesa delle dimissioni a domicilio o del definitivo trasferimento nel reparto per gli approfondimenti del caso. Nonostante l’inesistenza di stanze dedicate a uomini e donne, la malcapitata è stata costretta ad attendere cinque giorni prima di essere trasferita in un lettino ospedaliero. Ha pagato in prima persona l’indisponibilità dei posti letto in Medicina.

Non è andata meglio agli altri pazienti che si sono recati al Pronto soccorso, molti dei quali “accantonati” in stanze di transito a causa del sovraffollamento della stanza di Astanteria. Anche venti persone tra uomini e donne.

Rimangono ancora congelate le attività ordinarie nelle unità operative di Malattie infettive e al centro Trasfusionale. Eppure era stato il management dell’Azienda sanitaria provinciale, diretto da Carmelo Iacono, ad assicurare la riapertura di Malattie infettive entro il mese di dicembre dello scorso anno. Nessun monito nemmeno da parte delle associazioni che operano tra le corsie ospedaliere e nemmeno dalla commissione Sanità del Comune. 

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