Gela. Un piccolo bouquet di margherite bianche adagiate con delicatezza davanti al portone che porta ancora i segni della violenza usata per aprirlo.
Un silenzio spettrale, con le persiane chiuse ed una strada vuota.
Oggi è il giorno del silenzio. Il giorno del lutto. Le salme di Maria Sofia e Gaia, le sorelline uccise dalla madre due giorni fa, arriveranno in tarda mattinata in chiesa Madre, dove è stata allestita una camera ardente. Alle 15,30 i funerali.
Proclamato il lutto cittadino. L’atto è stato firmato dal sindaco Domenico Messinese, dopo aver appreso della celebrazione delle esequie fissate per questo pomeriggio nella Chiesa Madre. Bandiere a mezz’asta negli edifici comunali ed attività commerciali sospese per la durata del rito funebre. Sospesa la filodiffusione natalizia e gli spettacoli previsti per oggi.
C’è ben poco da festeggiare in questo fine anno.
Giuseppa Savatta, la madre omicida, si trova ancora piantonata in ospedale dai carabinieri. E’ perfettamente lucida, cosciente del crimine commesso, seppur giustificato a modo suo.
La separazione. La versione dei coniugi converge su un punto. La coppia era in crisi e c’era nell’aria l’intenzione di separarsi. Così almeno ha detto Vincenzo Trainito ai magistrati. Una decisione che la moglie non aveva accettato, neanche come ipotesi, e che probabilmente ha scatenato due giorni fa la follia omicida.
Funerali privati. Per espressa volontà dei familiari delle piccole Maria Sofia e Gaia, sia la camera ardente che i funerali si svolgeranno in forma strettamente privata. “Pertanto è fatto divieto – scrive un prete della Chiesa Madre – a chiunque di introdurre e utilizzare in Chiesa telecamere e/o macchine fotografiche”.