Gela. Un cambio merce, ripetuto più volte, sarebbe stato il motivo scatenante delle minacce di morte rivolte da un esercente cinese ad una donna, impugnando una lama, probabilmente un pugnale.
La denuncia. Dopo la condanna in primo grado, il cittadino cinese ha deciso di impugnare quel verdetto davanti ai giudici della Corte di appello di Caltanissetta. Tutto si verificò all’interno del negozio avviato dall’uomo, negli scorsi anni in città. La donna finita al centro della vicenda avrebbe chiesto di ottenere il cambio delle luci natalizie acquistate ma risultate, per almeno due volte consecutive, non funzionanti. Davanti alla terza richiesta in pochi giorni, l’imputato, allora titolare di un esercizio commerciale nella zona del quartiere Giardinelli, avrebbe reagito minacciando la donna di morte e mostrandole un pugnale. Per questo motivo, venne sporta una denuncia. La vittima delle minacce si è costituita parte civile con l’avvocato Carmelo Tuccio.