Gela. Servono integrazioni che dovranno essere trasmesse da Enimed. I cantieri del progetto “Argo-Cassiopea” sono in corso da diversi mesi. A livello ministeriale invece va avanti la disamina delle prescrizioni imposte alla multinazionale con il provvedimento che certificò la compatibilità ambientale dell’investimento per il gas, lungo la costa locale. La direzione generale valutazioni ambientali ha rilasciato due provvedimenti che individuano, allo stato, la “non ottemperanza” ad altrettante prescrizioni. Conclusioni rilasciate sulla base di relazioni tecniche definite dalla commissione di verifica dell’impatto ambientale Via e Vas-sottocommissione Via. L’attenzione si è focalizzata sugli oneri che toccano anzitutto la necessità di definire “in fase di progettazione esecutiva e prima dell’avvio dei lavori”, “uno scenario previsionale che quantifichi gli effetti negativi e significativi sull’habitat marino dovuti ad incidente in fase di perforazione del pozzo o coltivazione del giacimento, incendio sulla piattaforma, che valuti l’entità dell’eventuale danno producibile sull’ecosistema, la sua riparabilità, ed individui le misure per mitigare e compensare i danni creati sull’ecosistema e quantificati i costi per gli interventi”. Un vero e proprio “piano di emergenza ambientale” per porre immediato riparo ad eventuali incidenti, prevedendo inoltre un preciso quadro economico. La commissione che ha condotto gli approfondimenti, in questa fase, ritiene che la prescrizione non sia stata ottemperata ma rimanga comunque “ottemperabile”, a condizione che vengano trasmesse le integrazioni documentali richieste. Giudizio analogo, seppur solo in parte, anche per la prescrizione che impone alla multinazionale di presentare “un progetto di dismissione e ripristino dell’ambiente nella configurazione marina ante-operam con la stima dei costi”. Il ripristino va attuato, in base a quanto dettato, ad esaurimento del giacimento, “come quantificato nella producibilità del progetto”. Su questo piano, la direzione generale considera rispettata la previsione “di bonifica e dismissione delle pipelines nell’area offshore, shore approach e onshore”. Vanno invece rivisti, integrandoli, tutti gli altri interventi, “la previsione di mantenimento in situ delle infrastrutture coperte dal sedimento”, “il mantenimento delle strutture edificate a terra”, “la bonifica dei siti contaminati offshore (ancora non determinati), shore approach e on shore (già presenti) comprese le metodologie di intervento e i costi”, “il ripristino-restauro ecologico con particolare riguardo agli habitat marini impattati (con relativi costi) e “il quadro economico (sia per la corretta valutazione dei costi contabilizzati, sia per quelli non contabilizzati)”.
Con i due provvedimenti, si apre il termine per Enimed finalizzato alle integrazioni richieste per fare in modo che gli obblighi vengono rispettati, anzitutto a garanzia della salvaguardia ambientale dell’area nella quale si concentra gran parte del progetto sul gas. In precedenza, sempre la stessa divisione aveva appurato il bisogno di integrare un’ulteriore prescrizione, quella sulle forme di compensazione in favore della marineria, limitata dalla presenza del sistema “Argo-Cassiopea”.