Gela. Questa mattina, davanti al gip Francesca Pulvirenti, ha fornito la propria versione dei fatti, spiegando che quanto accaduto lunedì a Carrubbazza sarebbe stata solo una reazione, senza alcuna intenzione di uccidere. Salvatore Morana lascia il carcere. Il giudice, a conclusione dell’interrogatorio di garanzia, gli ha concesso gli arresti domiciliari, monitorato con il braccialetto elettronico. La difesa, sostenuta dal legale Francesco Minardi, ha insistito per una misura diversa dalla detenzione in carcere. La procura ritiene assai grave l’accaduto, indicandolo come tentato omicidio, ed ha invece insistito per la conferma della detenzione. Morana va ai domiciliari. Il fratello ferito al volto e alla gola con una lama ha avuto bisogno di un intervento chirurgico ma le sue condizioni non sono preoccupanti. I carabinieri hanno avviato indagini immediatamente dopo l’accaduto. L’accoltellamento si è verificato nei pressi dell’abitazione di famiglia.
L’indagato ha reso una dettagliata versione dei fatti, non nascondendo che c’erano già forti tensioni nel rapporto con il fratello. Avrebbe agito però non per uccidere, l’ha ribadito, ma appunto come reazione ad un clima sempre più esasperato.
