Gela. In aula consiliare è stata approvata la variazione di bilancio che permetterà di assicurare piena copertura al progetto di riqualificazione del secondo tratto del lungomare Federico II di Svevia. Tutti i presenti, in totale diciotto, si sono espressi favorevolmente. E’ stata però una nuova tappa nel processo di totale rottura politica tra il centrodestra e l’area pro-Greco. I partiti dell’alleanza, FdI, Forza Italia, Dc e Lega, attraverso i gruppi rappresentati all’assise civica, hanno premuto senza risparmiarsi sul pedale del “fallimento” dell’amministrazione. “Questa variazione di bilancio, fondamentale per i lavori di riqualificazione del secondo tratto del lungomare, viene approvata solo grazie alla presenza del centrodestra, che si dimostra l’unico veramente responsabile”, ha detto il leghista Emanuele Alabiso. L’altro salviniano Giuseppe Spata è tornato a chiedere le dimissioni del primo cittadino che solo poche ore prima aveva rinnovato l’invito a mettere da parte le collocazioni di partito sostenendo la variazione, decisiva per non perdere terreno prezioso sul progetto garantito dalla linea di “Rigenerazione urbana”. Il meloniano Salvatore Scerra e il forzista Rosario Trainito hanno attaccato a testa bassa, non condividendo ancora una volta la strategia politica del primo cittadino e scontrandosi verbalmente con il consigliere pro-Greco Giuseppe Morselli. Per Trainito, si tratta di “una maggioranza mistificatrice che trasforma gli insuccessi in successi”. Scerra ha rimarcato che “il centrodestra c’è sempre per la città e non ha mai fatto ostruzionismo”. Il fronte compatto dei partiti di area ha fatto nuovamente capire che per il sindaco non ci saranno sconti. Il centrodestra non intende aprire nessun varco e l’ha fatto anche sulla variazione per il secondo tratto del lungomare. I progressisti e i civici si sono smarcati dagli intransigenti di centrodestra. Per la grillina Virginia Farruggia, “ora è chiaro chi sostiene gli atti dell’amministrazione”. “Siamo stati attaccati e definiti stampelle del sindaco da un centrodestra che adesso è diventato responsabile. E’ responsabile a corrente alternata”, ha continuato. Il civico Davide Sincero ha invece voluto ricordare che la “finestra” per il finanziamento da quasi cinque milioni di euro che ha riattivato il capitolo lungomare, definanziato in precedenza dalla Regione, porta il “marchio” amministrativo e politico dell’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano che ha voluto riportare in auge la procedura con fondi di “Rigenerazione urbana”. Il consigliere di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli ha escluso invece che il centrodestra possa dettare la linea dell’aula. “Tutti siamo indispensabili”, ha sottolineato. Il capogruppo pro-Greco invece è stato netto nel respingere le contestazioni partite dai banchi del centrodestra, ritenendole frutto di campagna elettorale. Ai toni moderati ha richiamato il consigliere Salvatore Incardona, anche in questo caso invitando a mettere da parte la campagna elettorale. Assai critico verso il sindaco e in direzione dei suoi sostenitori è stato l’esponente Dc Vincenzo Cascino, in rotta anche con il presidente del civico consesso Salvatore Sammito, più volte contestato dal centrodestra (altro segnale politicamente assai netto). L’indipendente Luigi Di Dio ha chiesto “onestà intellettuale” al centrodestra dei definanziamenti.
Sono state approvate inoltre le variaizoni di bilancio legate ai servizi sociali, per il bonus figlio e per il rimborso del costo dei libri scolastici destinato alle famiglie più in difficoltà. Con i toni esasperati, il sindaco Greco ha lasciato l’aula, facendo montare il dissenso del centrodestra. Il numero legale è venuto meno davanti all’immediata esecutività di una delle variazioni di bilancio per il settore servizi sociali. In aula, si tornerà domani sera.
Ma fare il bene della città per una volta no? Dobbiamo sempre assistere a liti tra politici che pensano solo a comandare ?