Gela. Che fine faranno i lavoratori del bacino di disponibilità che hanno lavorato in passato per Tekra? Se lo chiedono proprio gli ex operai che, con l’avvento di Impianti SRR, si aspettavano una nuova possibilità di impiego.
Al momento invece di loro non si parla ancora, nonostante si sia aperta una settimana tra le più importanti per finalizzare il percorso verso l’avvio del nuovo servizio rifiuti, affidato all’in house.
In città, si parte dall’1 ottobre, e per questo si procederà in questi giorni con la definizione di tutte le assunzioni. Saranno 112 i lavoratori che a breve lasceranno Tekra per transitare in Impianti Srr. Altri ventidue se ne aggiungeranno a conclusione delle procedure di selezione.
Allo stato, verranno anche mantenute le unità che si sono occupate, per il tramite di agenzia interinale, dei servizi straordinari di pulizia a Macchitella e Settefarine. Opereranno solo a tempo determinato in attesa dei ventidue da selezionare.
E i lavoratori del bacino? per loro ad oggi nessuna comunicazione, come racconta Francesco, già operaio a tempo determinato per Tekra, padre di famiglia con due figli a carico e decimo sulla lista di disponibilità.
Francesco chiede il riconoscimento di quello che dovrebbe essere un diritto acquisito senza essere scavalcato da altri lavoratori.
“Io non ho nulla contro chi si guadagna onestamente il pane – racconta – ma il diritto al lavoro deve essere per tutti e se noi siamo stati inseriti in un bacino di disponibilità credo che sia doveroso attingere anche da questa lista. Non siamo lavoratori di serie B”.
Se non dovesse ricevere notizie confortanti Francesco è anche disposto ad azioni più eclatanti per vedere riconosciuto un proprio diritto.
“Spero di essere contattato prima dell’avvio del servizio – conclude – anche solo per un colloquio. In caso contrario sono pronto a rivendicare i miei diritti anche davanti ai cancelli dell’azienda. Quando non si riesce a portare il pane a casa per i propri figli si è disposti a tutto”.