Gela. E’ stata depositata la relazione prodotta dal perito nominato dai giudici del tribunale delle misure di prevenzione di Caltanissetta e relativa ai beni e alle disponibilità finanziarie dell’ambulante Rosario Consiglio.
La presunta vicinanza ad Alferi. Nell’estate di un anno fa, scattò un provvedimento di sequestro autorizzato dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. Consiglio, infatti, viene ritenuto vicino al boss Peppe Alferi e, in base alle accuse, i beni sarebbero stati acquisiti per il tramite di risorse illecite. Tesi contestata dall’ambulate e dal suo legale di fiducia, l’avvocato Salvo Macrì, che ha chiesto un termine per valutare, in maniera approfondita, il contenuto della relazione depositata. Un’abitazione nel quartiere Baracche e una proprietà terriera nella zona di Settefarine vennero sequestrate insieme a conti corrente, carte postepay e buoni fruttiferi per un valore di circa mezzo milione di euro. La difesa esclude che Consiglio sia mai stato legato ai gruppi criminali della città. I beni sequestrati sarebbero solo il prodotto di una lunghissima attività lavorativa, iniziata prima di raggiungere la maggiore età. Non a caso, già all’inizio del procedimento, sono stati depositati documenti e attestazioni finanziarie che dovrebbero contribuire a provare il flusso lecito dei beni posseduti dall’ambulante.