Gela. Nel quadro di alleanze in divenire, quella civica è sicuramente una delle aree che anche i partiti intendono esplorare con molta attenzione. Il fronte progressista, al momento, sembra possa trovare maggiori agganci programmatici. Intanto, proprio i civici si muovono. In serata, si è tenuto un incontro tra i dirigenti di “Una Buona Idea” e quelli di “Tutti insieme”, una delle ultime iniziative (in ordine di tempo) ad essersi costituita nel variegato scacchiere di realtà fuori dai partiti. L’intenzione, emersa già in questo primo confronto, è di sviluppare un percorso comune che parta dai temi da condividere. “Vogliamo arrivare a linee guida che possano incidere in uno sviluppo del progetto”, sottolinea il segretario di “Una Buona Idea” Giovanni Giudice.
Al tavolo, c’erano i consiglieri comunali del gruppo, l’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano, lo stesso Giudice e i riferimenti di “Tutti insieme”, il presidente Alessandro Vella e il segretario Antonino Cocchiaro (di recente delegati dal resto del movimento proprio per verificare eventuali convergenze con altri pezzi del mondo civico e non solo).
“Una Buona Idea”, quattro anni fa fece da nucleo di base del progetto dei pro-Greco, conclusosi con la vittoria e un’affermazione del movimento sicuramente poco prevedibile all’inizio. Già negli scorsi mesi, è stata definita la road map per arrivare alle amministrative del prossimo anno e prima ancora di approfondire un’eventuale piattaforma programmatica con i possibili alleati di partito, i civici stanno sondando il campo in un contesto differente, quello appunto alimentato dalle esperienze fuori dalle sigle ufficiali. Tra “Una Buona Idea” e “Tutti insieme” potrebbero strutturarsi fondamenta di un’intesa civica che possa poi presentarsi al tavolo con gli altri alleati, di fatto rafforzando il progetto da costruire. Il gruppo di “Una Buona Idea”, da mesi, è tra i più attivi. La prossima settimana è previsto un confronto interno e i dirigenti attendono i primi veri faccia a faccia con esponenti dem e grillini. Per il movimento potrebbero aprirsi spazi di dialogo programmatico proprio nel contesto progressista ma senza rinunciare all’idealità civica.
