Gela. Vittime o complici? Entrambi secondo il foto-rianimatore Fabio Cafà che ha esposto in via Morello e via Pisa delle foto raffiguranti una città in “svendita” . La mostra, come si evidenzia nelle didascalie posizionate sotto ogni stampa, presenta le foto come se fossero delle insegne pubblicitarie e vuole essere stimolo di riflessione ma anche di indignazione, proprio come spiega l’autore.
“Ci indigniamo da dieci anni, e fa male a salute e al fegato vedere come si è ridotta la nostra città- ha dichiarato Fabio Cafà- Con queste foto ho deciso di mettere da parte la filosofia e di prenderla con buon umore aggiungendo pizzico di provocazione attraverso le didascalie. Chi visita la mostra si faccia una risata ma inizi anche a pensare e a operare nel proprio piccolo per far rialzare la nostra città.”
Quasi tutte le foto esposte dal fotografo gelese sono state volutamente imbruttite e realizzate in bianco in nero.
“Le foto nascono in bianco e nero perché devono rendere l’idea della realtà triste che vive sia il centro storico abbandonato a se stesso, con molti negozi chiusi e poca gente che lo frequenta, sia del il pontile ormai del tutto inagibile e per non parlare dell’ex lido “La conchiglia” ridotto ormai ad un rudere ” aggiunge il fotografo gelese.
A chiudere il percorso fotografico un’opera d’impatto e che fa molto riflettere; la foto mostra la città a colori con alle spalle lo stabilimento petrolchimico in bianco e nero.” Noi abbiamo una città piena di colore, calda ma sullo sfondo c’è sempre il mostro del petrolchimico che vorremmo eliminare con photoshop come si fa con le foto delle ex in vacanza “ conclude Cafà.