Gela. Senza acqua da 15 giorni nonostante due segnalazioni, la prima delle quali effettuata telefonicamente ormai da una settimana. “Se il tecnico lo ritiene opportuno vi contatterà” – ha replicato con indifferenza Carla, operatrice del servizio di pronto intervento 800990015, dopo avere ammesso candidamente di “non conoscere nel dettaglio i risvolti tecnici della prima segnalazione. L’operatore è passato ma non so quando” – ha concluso Carla.
La segnalazione a Caltaqua è stata avanzata da un utente del centro storico per un abitato distante meno di 50 metri da Palazzo di Città.
E’ uno dei tanti cittadini costretti a rimanere coi rubinetti a secco anche per avere deciso di non ingaggiare a proprie spese un idraulico e aspirare acqua direttamente dalla condotta principale, rimedio diffuso per sopperire ai disservizi dilaganti arrecati dalla società privata Caltaqua non solo nel centro storico. Dalle prime indiscrezioni raccolte è questo l’unico metodo per fare sgorgare acqua dai rubinetti che raccoglie anche i consensi delle attività commerciali per non incorrere in provvedimenti di chiusura per eventuali emergenze igienico-sanitarie. Un metodo che a macchia di leopardo interessa quasi tutto l’agglomerato urbano. Altro che erogazione continua e “importantissimo obiettivo raggiunto da Caltaqua nella ormai decennale gestione del servizio idrico integrato sul territorio”.
L’unica certezza è l’avere individuato “tratti di condotta ammalorata”, causa di insufficienti livelli di portata e di pressione”. Forse anche per questo motivo i vertici della società Caltaqua dovrebbero garantire una informazione più precisa all’incolpevole utenza che di certo farebbe a meno di un servizio privato e costoso.