Gela. L’esperienza di riconversione urbana che sta consentendo alla città di riappropriarsi di spazi abbandonati da tempo, può essere un modello da perseguire in modo costante. Le opere di Roberto Collodoro e Igor Scalisi Palminteri, quelle del maestro Giovanni Iudice (attivamente impegnato in “Eventi urbani”) e di tanti altri artisti pronti a dare un contributo, possono aprire la strada ad una visione degli spazi urbani non più declinata dall’alto ma vista dal basso delle periferie e dei centri storici costantemente dismessi. Il sindacalista Filcams-Cgil Nuccio Corallo pensa che questa sia la strada per superare l’attuale stallo nel quale è immersa la città. “Ottima iniziativa, brillante, si potrebbero realizzare murales tematici, così da coprire muri e prospetti senza intonaco, così come accade nei quartieri di Napoli. Sarebbe bello – dice il segretario provinciale Filcams-Cgil – immaginare le mura che costeggiano il lungomare in direzione Macchitella, con opere sullo sbarco e sulla nostra storia marinara, così come nelle vie strette del centro storico, in via Venezia, nelle aree periferiche, una mostra d’arte a cielo aperto. Con poco si potrebbe ottenere molto”.
“Bisogna puntare alla sensibilizzare dell’opinione pubblica, per far comprendere l’importanza del recupero dei centri storici e delle periferie anche attraverso l’arte, in ogni sfumatura”, conclude Corallo.