Gela. L’asse tra Gela e Palermo, in quest’ultimo periodo, si è tinto principalmente della platealità dei tagli ai finanziamenti del programma di “Patto per il Sud”, con annesse polemiche. Non ci saranno invece sconvolgimenti per la copertura dell’accordo di programma. Gli uffici tecnici della Regione hanno confermato la quota di finanziamento, per un totale di dieci milioni di euro, destinata all’area di crisi locale. Fondi che fanno il palio con i dieci milioni concessi invece a livello ministeriale. Il quadro economico non viene mutato, come ribadito con un provvedimento del dipartimento regionale bilancio e tesoro, attraverso il ragioniere generale. L’accordo di programma, con una dotazione complessiva intorno alla soglia dei venti milioni di euro, ha già passato la fase del rinnovo fino al 2024. Gli stanziamenti però andrebbero destinati ad investimenti e progetti di sviluppo nell’area locale, dato che lo strumento fu definito per alleviare il depotenziamento successivo alla riconversione del sito Eni. Ad oggi, a quasi dieci anni dalle intese, la mole di progetti ipotizzata non si è mai vista e solo uno è riuscito a vedere la luce nel lungo percorso scandito da Invitalia che prima dell’estate ha aperto un bando bis per selezionare proposte di investimento.
La dotazione complessiva (dal sistema Poc 2014-2020) non è mai stata incrementata, rimanendo ferma a venti milioni di euro, entità fin da subito individuata come insufficiente per un’area di crisi che sulla carta conta non meno di ventuno Comuni, con in testa Gela. Gli uffici finanziari della Regione confermano la copertura così come avevano già fatto quelli romani. I fondi però vanno spesi nella direzione di nuovi investimenti, alternativi agli interventi di Eni, multinazionale che continua comunque ad assicurare l’attuazione dei progetti preventivati. Dotazione che inoltre dovrebbe servire a percorsi di formazione dei lavoratori del territorio, anche in questo caso praticamente mai partiti.