Gela. Non c’è una frattura insanabile tra le fila di “Unità progressista”, l’intergruppo ufficializzato lo scorso anno e che ha come punti di riferimento il Movimento cinquestelle, i civici di “Rinnova” e il gruppo di sinistra del vicepresidente del consiglio comunale Paola Giudice. Sembra emergere questo dall’incontro che si è tenuto ieri. Ciò che è accaduto in questi mesi in aula consiliare, con i progressisti spesso senza posizioni univoche, non sarà causa di una deriva interna. Ieri, il tavolo si è tenuto in presenza dei rappresentanti dei tre gruppi. “Dopo la pausa estiva e alla luce dei prossimi appuntamenti che attendono la nostra città, si è discusso sia delle dinamiche interne del gruppo, che non possono certamente sintetizzarsi nelle singole posizioni consiliari che nell’ambito dell’autonomia di pensiero di ciascuno possono anche divergere su singoli atti, sia di quelle future che, ci auguriamo, potranno coinvolgere quante più forze civiche e sane della città, quelle forze che possono dimostrare ai cittadini di non avere nessuna responsabilità sul decadimento della città”, fanno sapere dai gruppi che hanno partecipato al confronto.
Uno dei punti da valutare con molta attenzione sarà l’eventuale approccio con forze come “Una Buona Idea” e con partiti del centrosinistra, a partire dal Pd. I progressisti non scendono in particolari. Ribadiscono l’intenzione di avviare incontri. “A partire dall’autunno ormai alle porte, inizieranno gli incontri programmatici che ci porteranno al 2024 con il concreto auspicio di aggregare la società civile che tanto ha bisogno di avere voce perché il più grande partito non può essere il crescente astensionismo che porta in sé tante ragioni e vede come fattore protagonista l’esempio che proprio partiti, movimenti e liste civiche devono dare”, aggiungono. Rimane tutto aperto nello scenario delle alleanze. Si riparte dalla base dello scorso anno, destinata probabilmente ad essere necessariamente ampliata.
