Rissa e tentato omicidio, indagati dal gip: “Denunciai, mi aggredirono minacciandomi di morte”

 
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La rissa ricostruita con le immagini dei sistemi di videosorveglianza

Gela. Questa mattina, la conferenza stampa, in procura, per fornire particolari ulteriori rispetto a quello che è accaduto solo qualche settimana fa davanti ad un’attività commerciale di via Generale Cascino, con una brutale aggressione in piena strada. Nel pomeriggio, cinque coinvolti, raggiunti da misure cautelari eseguite dai poliziotti su richiesta dei pm della procura, si sono presentati davanti al gip. Sono tutti cittadini di nazionalità romena che vivono in città. Solo due di loro, però, comprendono la lingua italiana. Sono rappresentati dall’avvocato Nicoletta Cauchi. Daniel Vasile Ciubotaru, attualmente ristretto in carcere con l’accusa di tentato omicidio, ha fornito una propria versione dei fatti. Si sarebbe scagliato contro i rivali dopo un lungo periodo di vessazioni e minacce patite. Ha riferito che a giugno fu aggredito e colpito dagli stessi rivali che pare intervennero nell’interesse della sua ex compagna che intanto intratteneva una relazione con uno dei feriti di via Cascino. Ciubotaru, che lavora in città in un panificio ed effettuando volantinaggio, ha spiegato al gip che aveva già denunciato i connazionali che lo minacciavano e lo avevano aggredito. Allontanò dalla sua abitazione l’ex compagna, proprio per la relazione che aveva scoperto. Per paura di ripercussioni, così ha riferito al gip, decise anche di accompagnare il figlio in Romania, per affidarlo ad alcuni parenti. Ha parlato di presunte minacce di morte rivolte proprio al minore. Un clima di violenza sfociato nuovamente nei fatti di via Generale Cascino. L’indagato ha spiegato di aver risposto all’ennesima provocazione. Un parente, ora ai domiciliari, ha precisato di essere intervenuto per dargli manforte. Gli altri tre indagati, invece, non parlano la lingua italiana e allo stato non hanno dato una precisa spiegazione. La difesa intende approfondire tutte le denunce che in questi mesi sono state presentate da Ciubotaru, attualmente accusato di tentato omicidio insieme all’altro indagato ristretto in carcere. C’è anche un sesto coinvolto, al quale però è stato applicato solo l’obbligo di presentazione.

Il procuratore Lucia Musti e il dirigente di polizia Felice Puzzo, questa mattina, hanno parlato di un intendimento “omicidiario” riferendosi proprio all’aggressione di via Generale Cascino, ricostruita soprattutto attraverso le immagini dei sistemi privati di videosorveglianza. La procura ha richiesto e ottenuto dal gip il riconoscimento dell’ipotesi di tentato omicidio.

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