Gela. La ripresa dell’attività istituzionale, a Palazzo di Città, sarà inevitabilmente assorbita dalle fasi piuttosto stringenti di tutto il percorso che dovrà portare al piano di riequilibrio da trasmettere alla Corte dei Conti. Ancor prima bisognerà chiudere e approvare il rendiconto 2022. Saranno decisive le prossime prove d’aula, in consiglio comunale. “Il dopo Greco? A chi si sta concentrando solo su questo tema chiedo invece contributi seri e attenti. Tutti dovremmo essere concentrati sui tanti e complessi adempimenti che dovremo garantire nei prossimi mesi – dice il sindaco – il piano di riequilibrio va trasmesso entro fine ottobre. Sembra una scadenza ancora lontana ma non è affatto così. L’attività va avanti nonostante difficoltà enormi dovute anzitutto ad un personale ai minimi e alla presenza di pochissimi dirigenti a tempo pieno, praticamente solo uno. Siamo in piena emergenza e penso che tutti dovrebbero prenderne coscienza e dare un contributo alla città, senza pensare a collocazioni di partito o a strategie politiche”. Il primo cittadino, insieme ai tecnici del settore finanziario, all’assessore al bilancio Mariangela Faraci, al segretario generale Carolina Ferro e al dirigente Pino Erba, sta seguendo in prima persona l’evolversi dell’iter che dovrà culminare nel piano di riequilibrio. “Per le scelte politiche in vista delle prossime amministrative penso sia ancora tutto troppo prematuro – aggiunge – nei ritagli di tempo osservo, valuto, mi faccio un’idea su questi primi incontri che si tengono tra forze politiche. Non posso non notare qualche anomalia rispetto invece a temi di politica nazionale ma anche ai movimenti della politica nazionale. Probabilmente, in periferia siamo abituati a vedere tutto e il contrario di tutto”. L’avvocato non ha mai nascosto di rivedersi nel presidente della Regione Renato Schifani e nell’area politica di centrodestra anche se a livello cittadino le distanze tra la sua amministrazione e i partiti di questa collocazione sono notevoli. “Sento spesso parlare di dopo Greco ma io non escludo nulla – precisa il sindaco – per ora, ci sono temi e adempimenti talmente importanti per le sorti dell’ente e della città da non consentirmi di dare priorità ad altro. L’amministrazione è concentrata sulle vicende finanziarie che avranno un’inevitabile incidenza anche sulla prossima amministrazione, con o senza un eventuale dopo Greco”. Il gruppo che appoggia il primo cittadino, in consiglio, dovrà avere i numeri giusti per approdare al varo degli imminenti atti finanziari. L’ex vice dell’avvocato Greco, il civico Terenziano Di Stefano, ha spiegato che i consiglieri di “Una Buona Idea” sono propensi a sostenere strumenti che varranno per gli equilibri finanziari del municipio e per lo sviluppo della città ma attendono impegni che l’amministrazione dovrà concretizzare su questioni considerate preminenti, a partire dallo start vero e proprio del progetto Macchitella lab. “Non è mia intenzione fare polemiche – continua il sindaco – posso rassicurare Di Stefano, è intenzione dell’amministrazione accelerare ancora di più su Macchitella lab. Siamo riusciti a trasformare un rudere in uno spazio che potrà essere destinato a lezioni universitarie e ad incubatore di start up. A breve, convocheremo tutte le parti, l’università Kore ed Eni. Informeremo i giovani di “Generazione Gela” che chiedono con forza di sbloccare la procedura. Cercheremo di capire se tutte le parti abbiano ancora intenzione di andare avanti in questa direzione. Più in generale, vogliamo rispettare gli impegni programmatici assunti in campagna elettorale. Con una struttura burocratica che conta pochissimo personale non è facile ma lavorerò fino all’ultimo giorno del mio mandato per riuscirci”. Greco invece non ha apprezzato le valutazioni dell’ex primo cittadino Angelo Fasulo, critico per il definanziamento di tre progetti del programma “Patto per il sud”.
“Probabilmente, se già all’epoca si fosse lavorato per i concorsi e l’assunzione di nuovo personale, oggi non ci troveremo in questa situazione – sottolinea Greco – a nessuno piace perdere finanziamenti ma il poco personale a disposizione non può coprire tutto né si può assicurare il mantenimento di ogni procedura con un solo dirigente. I definanziamenti che ci furono quattro anni fa, al momento del nostro insediamento, non sono certamente dipesi da noi ma dal periodo precedente del commissariamento e dell’amministrazione Messinese. E’ giusto precisarlo. Ci è dispiaciuto che il governo regionale, di recente, abbia comunicato il taglio di tre progetti. Anche la nostra amministrazione ha commesso errori, non lo nego. Però, quado si conducono valutazioni bisognerebbe essere precisi. Possiamo documentare, carte alla mano, che l’attuale amministrazione è riuscita ad ottenere una mole di finanziamenti sui progetti, senza precedenti. Tutto questo con uffici quasi sguarniti e dovendo affrontare emergenze terribili come quella del Covid o l’attuale tempesta finanziaria che non abbiamo certamente generato noi. Tutti invece ci accusano come se fossimo il male assoluto. Non è così. Chi ci attacca ha avuto ruoli nel passato e sicuramente non ha lasciato grandi risultati. Non abbiamo mai chiuso al dialogo e non lo farò neanche adesso. Sono pronto sempre a confrontarmi con il consiglio comunale e con le forze politiche che abbiano l’intenzione di fornire un contributo attento e serio. Per le scelte politiche ci sarà tempo dal prossimo anno”. Ancora una volta, Greco richiama ad una convergenza delle forze “responsabili” e sulle prossime scelte politiche non si preclude alcuna opzione.