Gela. La scia dello spaccio di sostanze stupefacenti si muoveva tra Niscemi e Gela. Il ruolo preponderante, secondo i pm della procura locale e i poliziotti, era del cinquantaseienne Pasquale Di Benedetto. Nell’arco di circa un anno, gli vengono contestate oltre quattrocento cessioni. Era la cocaina che veniva richiesta in prevalenza. Lo spaccio, comunque, pare non trascurasse neanche hashish e marijuana. Le indagini erano state chiuse lo scorso febbraio. Diciotto coinvolti, compreso Di Pasquale (difeso dal legale Claudio Galletta), dovranno presentarsi davanti al gup del tribunale gelese il prossimo ottobre. E’ stata fissata l’udienza preliminare. La droga arrivava anche in città e a gestire lo spaccio, in base a quanto indicato dagli inquirenti, sarebbe stato il trentatreenne Francesco Scicolone (difeso dal legale Rosario Prudenti). Scicolone ha precedenti sempre per droga. Tutti gli altri imputati avrebbero gravitato intorno a Di Pasquale, cedendo dosi ai clienti.
Dal gup risponderanno alle accuse inoltre Daniele Di Dio, Giovanni Ferranti, Salvatore Gueli, Giacomo Lo Monaco, Paolo Bennici, Giuseppe Palumbo, Francesco Licco, Gioacchino Guarnuccio, Davide Viola, Maurizio Parisi, Angelo Cacciaguerra, Salvatore Rizzo, Rocco Sentina, Paolo Parisi, Francesco Salvo e Francesco Campione. Sono tutti niscemesi e gli investigatori hanno accertato pure casi di cessioni reciproche. Sono difesi dai legali Rosa Salerno, Francesco Mascali, Joseph Donegani, Davide Limoncello, Giacomo Lo Monaco, Raffaela Nastasi, Italo Alia, Fabio Bennici, Matteo Anzalone, Francesco Spataro, Salvatore Rinaudo, Lara Amata, Francesco Rizzo e Pietro Stimolo.