Gela. Era l’ultimo passaggio per consentire all’Autorità portuale della Sicilia occidentale di prendere le redini dell’infinito iter per i lavori al porto rifugio. Il governo Schifani ha “apprezzato” l’accordo attuativo e la relativa delibera è stata pubblicata. Nelle prossime settimane, dovrebbero partire le fasi più delicate per la progettazione degli interventi finalizzati a superare l’insabbiamento del sito locale e per le attività previste nel braccio di ponente. Negli allegati alla delibera del governo regionale, vengono riportati i particolari dell’intesa che coinvolge l’Autorità portuale, l’amministrazione comunale ed Eni. La giunta Greco ha insistito affinché i costi ulteriori, rispetto a quelli inizialmente preventivati, vengano sostenuti dall’Autorità del presidente Pasqualino Monti. Il sindaco ha detto no ad un ulteriore eventuale prelievo dalle compensazioni Eni, destinate alla città. La multinazionale conferma il contributo iniziale da oltre cinque milioni di euro ma con il tempo trascorso l’importo non riuscirà a coprire l’intera rosa delle attività tecniche e dei lavori da effettuare. Negli allegati, emerge che la preoccupazione principale si concentra intorno ai costi da sostenere per il possibile conferimento in discarica dei sedimi che dovessero risultare contaminati, dato che il porto rifugio rientra nell’area del Sito di interesse nazionale, per l’impatto industriale. Se non dovesse maturare l’esigenza dei conferimenti in discarica, allora il totale delle somme da impegnare potrebbe oscillare tra 12 e 15 milioni di euro. In caso contrario, ponendosi il bisogno di procedere con lo smaltimento dei sedimi, allora si potrebbe giungere anche fino a 40 milioni di euro.
“Da un esame preliminare dei rapporti di prova della caratterizzazione in proprio possesso – viene fatto rilevare dall’Autorità nel testo del nuovo accordo attuativo – emerge che i sedimenti di alcune zone (celle), per circa il 25 per cento, risultano positivi ai test eco-tossicologici e pertanto, presumibilmente, si determinerà un ulteriore incremento dei costi di conferimento in discarica, ad oggi non quantificabile”. L’intervento dell’Autorità e l’intesa sostenuta dall’amministrazione hanno generato uno scossone ad una procedura che si trascinava da anni, spesso quasi immobile. Non sarà facile avere tutte le risorse finanziarie e concludere la sequenza degli adempimenti progettuali, preliminari all’avvio dei lavori veri e propri. Il sistema portuale locale è ai minimi termini da anni e per cercare di riattivare la speranza di una vera nuova fase sarà essenziale avere infrastrutture fruibili, prima possibile. Più volte, si è discusso pubblicamente di un hub che vada ad integrare il progetto del gas “Argo-Cassioprea” e che apra l’area locale alle rotte del Mediterraneo.